APPROFONDIAMO - CONCETTI E IDEE - Il consolato

L età napoleonica e il Congresso di Vienna | CAPITOLO 10 APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE IL CONSOLATO La figura del console ebbe origine nell antica Roma, nella quale i consules erano due magistrati, eletti ogni anno, che esercitavano insieme il potere civile (potestas) e quello militare (imperium). Si trattava dunque della magistratura più importante nell ambito della Repubblica romana, seconda solo alla dittatura (ma il dittatore entrava in carica solo in casi straordinari, di estrema necessità, e per un periodo non superiore ai sei mesi). L ORIGINE DEL TERMINE L origine del termine deriva probabilmente da Conso, divinità della mitologia romana che, oltre a proteggere il grano, dava consigli . Dalla medesima radice deriva d altra parte il verbo consulere, che significa provvedere o consultare . La rilevanza dei consoli nella Repubblica romana era tale che persino gli anni venivano indicati attraverso i nomi dei consoli in carica, annotati in un apposito elenco, i fasti consulares. Le grandi opere pubbliche, in particolare le strade, prendevano il nome dai consoli che ne avevano deciso la realizzazione: molte strade ancora in uso nell Italia di oggi seguono il percorso tracciato dalle vecchie vie romane e ne hanno ereditato il nome, come nel caso della via Aurelia (che unisce Roma all attuale Liguria e fu fatta costruire dal console Gaio Aurelio Cotta) o della via Tiburtina (che unisce Roma a Pescara e fu realizzata per ordine del console Gaio Tiburzio Valerio). Sebbena sia stata una magistratura tipica dell epoca repubblicana, il consolato continuò a esistere anche in età imperiale, quando era l imperatore a nominare i consoli. Dopo la fondazione della città di Costantinopoli, venne regolarmente eletto un console per l impero romano d Occidente e uno per l impero romano d Oriente. Nell Italia del Basso Medioevo, i consoli erano invece i magistrati che affiancavano i Consigli (che a seconda dei luoghi si chiamavano Arenghi, Parlamenti, Senati ecc.) nell amministrazione dei Comuni dell Italia centro-settentrionale. Si trattava di figure solitamente laureate in diritto, investite del potere esecutivo e del comando militare, in caso di guerra, e il cui mandato durava generalmente un anno. Per garantire obiettività e imparzialità nel governo cittadino (essendo anche responsabile dell ordine pubblico), il console doveva inoltre essere forestiero, quindi non originario del Comune in cui operava. In alcuni Comuni, erano inoltre previsti consoli dotati di specifiche funzioni, come i Consoli del Mare, a Pisa e Genova, o i Consoli di Giustizia, a Milano. IL CONSOLATO IN ITALIA IN ET MODERNA E NEL NOVECENTO In Età moderna, il termine console cominciò ad assumere il significato che conserva ancora oggi: un agente diplomatico che rappresenta uno Stato straniero presso una corte o, comunque, una capitale, con specifiche funzioni. Inizialmente, i consoli erano i rappresentanti di una comunità mercantile stabilitasi all estero (per esempio, il console genovese nel regno di Napoli). Dopo la parentesi nella Francia post rivoluzionaria, in cui i tre consoli Napoleone, Sièyes e Ducos acquisirono il potere dopo il colpo di Stato del 18 brumaio, il termine console venne riutilizzato nell Italia del Novecento, in epoca fascista, per designare un grado militare della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale. Andrea Appiani, Napoleone primo console, 1803. 235

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento