3 DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA

La Rivoluzione francese | CAPITOLO 9 3 QUANDO 1791 Tentativo di fuga dei sovrani e arresto a Varennes Il momento dell arresto dei sovrani Luigi XVI e Maria Antonietta a Varennes in un dipinto del 1854. DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA GLI ERRORI DI LUIGI XVI L inesperienza e l inadeguatezza del re nell affrontare una situazione tanto complicata erano emerse molto presto. Incapace, come si è visto, di prendere posizione nella discussione sulle modalità di voto negli Stati Generali, Luigi XVI aveva dovuto accettare, malvolentieri, la creazione dell Assemblea nazionale costituente. Tra il 5 e il 6 ottobre 1789, il popolo di Parigi marciò fino a Versailles, per costringere il sovrano e la sua famiglia a lasciare la reggia e spostare la loro residenza nel cuore della capitale, dove sarebbe stato più facile controllarne le mosse. Molti nobili e tanti ecclesiastici refrattari (cioè non disposti ad accettare la costituzione civile del clero) erano fuggiti da Parigi e dalla Francia, sperando di potervi un giorno tornare al seguito degli eserciti delle potenze straniere. Tale speranza era senz altro condivisa da Luigi XVI, guardato proprio per questo con sempre maggiore sospetto dai rivoluzionari. Il sovrano confidava soprattutto nell aiuto dell imperatore Leopoldo II, fratello della regina Maria Antonietta. Proprio allo scopo di raggiungere i parenti austriaci e i tanti emigrati francesi, e non riuscendo a cambiare la situazione da Parigi, il monarca tentò la fuga: nel giugno 1791 lasciò la capitale a bordo di una carrozza assieme alla famiglia, ma venne intercettato a Varennes, dopo pochi chilometri. La cosiddetta fuga di Varennes fu probabilmente l errore decisivo commesso dal sovrano, perché da quel momento i rivoluzionari persero ogni residua fiducia nei suoi confronti. Per di più, il suo tentativo di scappare diede nuova energia a tutte quelle forze che, nella nuova assemblea legislativa, premevano affinché la Francia abbandonasse la monarchia e diventasse una repubblica. DESTRA E SINISTRA NELL ASSEMBLEA LEGISLATIVA La Camera incaricata di proporre e approvare le leggi, secondo la Costituzione proclamata nel settembre 1791, presentava, al suo interno, una netta divisione tra le forze politiche. A destra sedevano i cosiddetti foglianti, conservatori monarchici e protagonisti della prima fase della Rivoluzione. I loro leader erano aristocratici di tendenze liberali, come il già citato marchese di La Fayette e il conte di Mirabeau. Al centro, un vasto gruppo di orientamento politico incerto, pronto a cambiare schieramento di votazione in votazione, significativamente denominato palude . A sinistra, trovavano invece spazio tutte quelle forze radicali che, non ancora soddisfatte dei cambiamenti ottenuti, premevano per la repubblica e per una società più democratica. All interno di tale schieramento, dominava la Società degli amici della Costituzione , uno dei club protagonisti sin da subito della Rivoluzione e meglio noto come club dei giacobini, dal nome dell ex convento nel quale i suoi membri si riunivano. Su posizioni repubblicane vi erano anche il club dei cordiglieri (dal nome dell ex convento in cui si era insediato) guidato da Georges Danton e il gruppo dei girondini (dal dipartimento della Gironda, da cui proveniva la gran parte dei suoi membri). 215

Dai fatti alla Storia - volume 2
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Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento