Dai fatti alla Storia - volume 2

La Prima rivoluzione industriale: uno spartiacque storico | CAPITOLO 7 Il filatoio meccanico a energia manuale, chiamato jenny, di James Hargraves, carpentiere e tessitore che creò poi una piccola manifattura di cotone. Settore siderurgico l insieme delle attività di lavorazione del ferro e della produzione di ghisa e acciaio. Altoforno Forno a forma di torre in grado di raggiungere temperature molto elevate. usato ancora oggi nella produzione di ghisa e acciaio. Ghisa Lega ferrosa costituita principalmente da ferro e carbonio. La carica dell altoforno avveniva dall alto, ed è formata da strati di coke e minerale ferroso. questa rapida evoluzione, essendo in grado di produrre notevoli quantità di un filato resistente e privo di irregolarità e imperfezioni. Il ritmo vertiginoso con cui venivano introdotte nuove macchine evidenzia un altra caratteristica della rivoluzione industriale: invenzioni che sembravano rivoluzionarie divenivano, dopo pochi anni, obsolete, e creavano la necessità di ulteriori invenzioni. Per esempio, di fronte all aumento della produzione del filato, la navetta volante si rivelò ben presto insufficiente per coprire la fase della tessitura: ecco dunque la comparsa del telaio meccanico (1787) di Edmund Cartwright e, quasi quarant anni dopo, del filatoio automatico (1825) di Richard Roberts. Se filatura e tessitura divenivano più rapide, anche la finitura doveva seguire lo stesso passo: la sbiancatura, per esempio, non si faceva più stendendo i tessuti all aperto, sui prati, ma utilizzando apposite procedure chimiche, mediante l utilizzo di acido solforico e, in seguito, di cloro. SIDERURGIA E COKE Per quanto quello tessile sia stato il settore trainante dell economia inglese nei decenni della rivoluzione industriale, non furono solo telai e filatoi i protagonisti di quella fase di crescita e innovazione. L altro settore che venne infatti coinvolto con un ruolo di primo piano nelle trasformazioni di quegli anni fu il siderurgico. Nella lavorazione del ferro, scoperte e innovazioni si susseguirono a un ritmo più lento, rispetto al settore tessile, ma portarono a conseguenze più durature e stabili. Nel 1709 Abraham Darby scoprì la giusta miscela di minerale ferroso e coke, ovvero carbon fossile trattato, da utilizzare come combustibile per ottenere, nell altoforno, la ghisa. Per rendere però efficace tale scoperta e poterne trarre dei concreti vantaggi, occorse aspettare alcuni decenni: la ghisa prodotta, per quanto di qualità migliore rispetto al passato, permetteva inizialmente la realizzazione solo di prodotti di dimensioni ridotte (ferri da stiro, grate, caldaie), inoltre i costi d impianto e di produzione per gli altiforni a coke erano elevatissimi, e solo in pochissimi se li potevano permettere, anche nella ricca Inghilterra della seconda metà del Settecento. Per di più, solo l introduzione del sistema di Neilson per il preriscaldamento dell aria (1829) avrebbe permesso agli altiforni di munirsi di una miglior tecnica di areazione, necessaria per sfruttare a pieno il processo di combustione. La lavorazione del ferro per la realizzazione di opere di grandi dimensioni fu dunque possibile solo dopo un processo durato molti decenni, in cui vennero introdotte anche diverse migliorie per rendere la ghisa più pura, malleabile e resistente, idonea per essere trasformata in barre di ferro. 159

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento