Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE B | IL TRAMONTO DELL ANCIEN R GIME E LA VIA ALLA MODERNIT INDUSTRIALE La macchina a vapore di James Watt. Approfondisci VIDEO La macchina a vapore QUANDO 1775 James Watt e Matthew Boulton producono la prima macchina a vapore LA MACCHINA A VAPORE Combustibile necessario per far lavorare gli altiforni e, di conseguenza, per produrre ghisa e ottenere ferro, il carbone fu uno dei grandi protagonisti della rivoluzione industriale. La necessità di estrarlo dalle miniere nel più breve tempo possibile portò all introduzione di nuovi macchinari, in grado di pompare in superficie il grande quantitativo di acqua che si trovava nelle miniere. Nel 1712, un fabbro e mercante di ferramenta, Thomas Newcomen, ideò un marchingegno capace di sviluppare la forza necessaria per pompare l acqua: la cosiddetta pompa di Newcomen, che rappresentava un netto passo in avanti rispetto a una macchina inventata per analoghi scopi da Thomas Savery nel 1698, ebbe larghissima diffusione nei bacini carboniferi situati, in particolare, nel nord dell Inghilterra. Essa sfruttava il vapore come elemento capace di far funzionare l intero meccanismo, ma ben presto apparve, dopo pochi anni, vecchia e inefficace, soprattutto per via dell enorme dispendio di energia che richiedeva per poter funzionare. Al miglioramento della macchina di Newcomen lavorò, a partire dal 1763, James Watt, che applicò in questo modo anche gli studi sul calore realizzati da un professore dell Università di Glasgow, Joseph Black, con cui collaborava. Nel 1769 brevettò il condensatore, un recipiente separato dalla macchina in cui far condensare il vapore. Negli anni successivi, dopo aver ulteriormente migliorato la sua macchina a vapore, Watt incontrò un imprenditore, Matthew Boulton di Soho, che credette nel suo progetto e gli diede i capitali necessari per avviare la nuova attività. Il rischio si rivelò ben calcolato: la prima macchina a vapore venne prodotta nel 1775 e, dopo solo un anno, cominciarono ad arrivare i profitti. La nuova invenzione conobbe infatti una diffusione eccezionale, e soprattutto venne applicata agli ambiti più disparati. La capacità di produrre energia a partire dal vapore venne sfruttata anche nel settore tessile, con il filatoio a vapore (1786), e in generale la macchina di Watt si diffuse capillarmente perché era possibile impiantarla ovunque, purché vi fosse disponibilità di carbone a un prezzo accettabile. RICAPITOLANDO STUD IO ATTIV O 1 Quale vantaggio portò l introduzione della navetta volante ? 2 Completa la mappa sulle INNOVAZIONI NEL SETTORE TESSILE. Fasi Innovazioni 160 Filatura « volante di John Kay Filatoio meccanico (jenny) di James Hargrave Filatoio di Richard Arkwright Mule di Samuel Crompton Tessitura Telaio meccanico di Edmund Filatoio automatico di Richard Roberts Finitura Procedure chimiche per la sbiancatura: acido , cloro

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento