Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE QUANDO 1037 Corrado II il Salico promulga la Constitutio de feudis Feudo Probabilmente da un antica forma germanica fehu, bestiame nel senso di un bene non immobile. L omaggio feudale al re di una duchessa in una miniatura aragonese del XII secolo. La cerimonia dell omaggio prevedeva segni di valore simbolico: l unione delle mani (il gesto), con cui il vassallo si affidava nelle mani del signore; il giuramento (la parola), con cui si chiamava Dio a testimone del legame; il conferimento del beneficio (l oggetto), mediante la consegna di un oggetto simbolico. sim i bollico co. munque, alcuna delega di potere da parte del re: il vassallo non poteva ufficialmente esercitare poteri regali sul territorio ottenuto in beneficio dal sovrano. Si trattò dunque di una graduale presa di possesso del potere che potremmo definire dal basso : essa costituì un tentativo di riorganizzazione politica che ebbe come base i castelli e i territori circostanti e che portò alla formazione di forti potentati locali ormai detentori di potere reale. Come già era avvenuto per i grandi vassalli, anche i vassalli minori cominciarono a reclamare la stabilizzazione della loro posizione. Nel 1037 l imperatore Corrado II il Salico accolse le loro richieste, con lo scopo di indebolire l eccessivo potere dei vassalli maggiori: con la Constitutio de feudis rese ereditari i benefici, ormai chiamati feudi, e garantì maggiore protezione ai vassalli minori attraverso la tutela, in caso di contrasti, di un tribunale composto da soggetti di pari grado. Era un evidente ulteriore sgretolamento del potere pubblico, che andò di pari passo con un progressivo dissolvimento del legame che si era costituito in origine tra il monarca e il suo fedele (vassallo), man mano che il feudo passava ai vari eredi. Tale fenomeno non riguardò solo i poteri laici. Molti enti religiosi erano detentori di immunità (> C0.4) che ne facevano una sorta di spazio al di fuori di ogni altro potere; gradualmente anche vescovi e abati trasformarono il loro già notevole potere in una vera e propria funzione pubblica, diventando signori territoriali di ampie zone. LO SVILUPPO DEL SISTEMA FEUDALE La necessità di trovare protezione in una società spesso bellicosa e violenta, unita alla volontà dei signori di espandere il territorio su cui esercitare il proprio potere, determinò la moltiplicazione dei legami vassallatici. Nell immaginario moderno è molto diffusa l idea di una struttura gerarchica rigida, la cosiddetta piramide feudale : una catena di potere con al quale erano subordinati i feudatari più importanti, con all vertice co verrtice il sovrano, so che come vassalli altri signori (valvassori), i quali a loro volta potecch he avevano avev av e ano co vano legare a sé vassalli più piccoli (valvassini). La realtà era invece molto più complessa e la documentazione presenta situazioni caratterizzate da una grande varietà di forme particolari. comunque vero che, a partire da questo periodo, si andò formando una rete di relazioni che consentivano a chi accettava il legame vassallatico di legittimare un potere che, nei fatti, era già esercitato. Ben definiti appaiono inoltre i tre elementi alla base dell istituto feudale: il vassallaggio, l atto con cui il vassallo si sottometteva al signore; il beneficio (o feudo), le terre concesse dal signore; l immunità, la possibilità del vassallo di esercitare la giurisdizione (amministrando la giustizia) sulla terra ricevuta, con la dispensa dal controllo dei funzionari regi. Con la solenne cerimonia dell omaggio il vassallo giurava fedeltà e sottomissione al signore. A questo punto, diveniva anch egli signore di una terra (in quanto era ormai sancita l ereditarietà del feudo) che governava in nome di un autorità più alta. 72 77636R_0000E01_INTE_BAS@0072.pgs 15.09.2021 13:57

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Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna