1 IL PASSAGGIO DALLA CURTIS AL FEUDALESIMO

L Europa delle monarchie feudali e l Oriente | CAPITOLO 3 1 IL PASSAGGIO DALLA CURTIS AL FEUDALESIMO L ORGANIZZAZIONE ECONOMICA CURTENSE Nei secoli successivi alla caduta dell Impero romano d Occidente si era andato diffondendo un sistema di gestione della proprietà terriera, il sistema curtense, che si affermò nel corso del IX secolo. Abbiamo già visto (> C1.2) che la sua unità fondamentale era la curtis, un azienda agricola di proprietà del dominus, il signore, che la gestiva in forma diretta (pars dominica) e indiretta (pars massaricia). Quale che fosse il tipo di gestione, un tratto comune era il sistematico asservimento dei contadini al signore, al punto che si perse la differenza tra servi e liberi. Intorno all XI secolo questa struttura subì delle modifiche relative ai contratti di affitto e al pagamento dei canoni che i contadini versavano ai signori. Tali mutamenti consentirono qualche apertura in un sistema economico fondato in larga parte sull autoconsumo contribuendo alla rinascita dei mercati, non solo a livello locale. Le forme di signoria Signoria fondiaria Esercizio del potere su servi e liberi nelle terre del signore Signoria territoriale Esercizio del potere su un territorio, anche oltre i possessi del signore L incoronazione di Filippo II Augusto re di Francia, miniatura trecentesca. Cavalieri in battaglia davanti a un castello, miniatura dell XI secolo. SIGNORIA FONDIARIA E SIGNORIA TERRITORIALE Il grande proprietario terriero esercitava dunque un potere di fatto sia sui lavoratori di condizione servile sia sui coloni liberi che lavoravano le sue terre. Questo insieme di poteri, specifico del sistema curtense, è stato definito signoria fondiaria ed era caratterizzato dall esercizio del potere economico cui si univano prerogative di tipo politico e amministrativo. In parte affine a questo tipo di dominio, ma con più specifiche caratteristiche, è la cosiddetta signoria territoriale, espressione usata per indicare la situazione in cui il dominus esercitava poteri di natura pubblica che tendeva a patrimonializzare, cioè a considerare di sua spettanza, senza tuttavia averli ricevuti dal sovrano. Tali poteri erano applicati non soltanto a chi dipendeva economicamente dal proprietario ma a un intero territorio, e quindi a tutta la popolazione che vi risiedeva. Questa forma di potere, definita potere di banno, era strettamente legata come abbiamo visto (> C0.8) al fenomeno dell incastellamento. LA FRAMMENTAZIONE DEL POTERE PUBBLICO Il sistema appena descritto fa emergere un organizzazione dei poteri che non era solo di tipo economico ma tendeva a configurarsi in senso politico. Tale fenomeno si era sviluppato in parallelo con l innomen debolimento dei poteri pubblici e con la crescendeboli te insic insicurezza determinata da invasioni, scorrerie e guerre. guerr Quando, nel IX secolo, l Impero carolingio Qu era col collassato, l aristocrazia del regno franco ne aveva approfittato per occupare i vari spazi di potere impossessandosi delle cariche pubbliche e ffacendo diventare patrimonio personaanche il beneficio connesso all incarico. Tale le anc era ll evidenza di questa prassi che l imperatore C Carlo il Calvo nell 877 con il capitolare di Quierzy (> C0.8) cercò di controllarla rendendo legittima l ereditarietà della caren rica e dei beni che il sovrano aveva affidato ric diretti vassalli. Ciò non implicò, coai suoi s 71 77636R_0000E01_INTE_BAS@0071.pgs 15.09.2021 13:57

Dai fatti alla Storia - volume 1
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Dal Medioevo all’Età moderna