Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE D | LA COSTRUZIONE DEGLI STATI EUROPEI Rocroi DOVE QUANDO 24 ottobre 1648 Pace di Vestfalia e fine della Guerra dei trent anni LA STRATEGIA FRANCESE L esito degli accordi di Praga definiva un sostanziale primato degli Asburgo di Spagna e d Austria. Tale stato di cose non poteva essere gradito all altra grande potenza continentale, la Francia, che temendo di restare accerchiata decise di intervenire direttamente. L entrata in guerra fu preceduta da una fitta serie di alleanze e accordi abilmente intessuti da Richelieu: con la Svezia, che voleva affermarsi stabilmente nel Mar Baltico; con le Province Unite, che avevano ripreso la battaglia per l indipendenza; con i principati tedeschi protestanti. In tal modo la Francia riuscì a tenere impegnata la Spagna su più fronti, costringendola a un dissanguante impiego di mezzi e risorse umane. La guerra assunse una nuova dimensione, non più nella logica dello scontro religioso ma in quella del confronto per il primato continentale. Nella decisiva battaglia di Rocroi i francesi, guidati dal principe di Condé, sconfissero gli spagnoli nel maggio 1643. Ma, come si è detto, né Richelieu né (per pochi giorni) Luigi XIII avevano potuto assaporare la vittoria. LA PACE DI VESTFALIA Il nuovo imperatore Ferdinando III (1608-57) decise di aprire le trattative di pace per chiudere la lunga stagione di conflitti. I negoziati, avviati nel 1644, mentre ancora erano in corso i combattimenti, si prolungarono per circa quattro anni e si svolsero nelle città di M nster e Osnabr ck in Vestfalia; la firma dei trattati avvenne il 24 ottobre 1648. In primo luogo fu affrontata la situazione della Germania, che aveva subito le più rilevanti conseguenze dei trent anni di guerra: territori devastati dagli eserciti oltre che dalle carestie, popolazioni terrorizzate, attività produttive ed economiche diminuite o azzerate e, soprattutto, gli abitanti ridotti drasticamente. Gli oltre trecento Stati in cui si trovò divisa misero fine al sogno di una Germania unita e in grado di competere con le altre potenze europee. Ognuno di questi Stati ebbe il riconoscimento della sovranità e ciò significò di fatto lo svuotamento del ruolo politico imperiale: gli Asburgo si videro riconosciuti i soli possedimenti austriaci, per cui il titolo imperiale perse notevolmente in termini di autorità politica. Contemporaneamente si certificava l affermazione della dieta (la cui sede fu stabilita definitivamente a Ratisbona), che avrebbe dovuto dare la sua approvazione a tutti gli atti imperiali. Per quanto riguarda le altre potenze coinvolte, la Svezia, la Danimarca, i principati protestanti e cattolici videro ripagati gli sforzi fatti con guadagni territoriali o posizioni di preminenza locale. La Francia ottenne definitivamente gli importanti avamposti di Metz, Toul e Verdun, in Lorena, già acquisiti nel 1559 (> C15.5). Sul piano religioso, una volta sconfessato l editto di restituzione, fu concesso ai sudditi di poter professare una fede diversa da quella del proprio governante, sia pure in privato; né le condizioni generali consentivano ai principi di mettere in atto politiche di espulsione dei dissidenti religiosi dai loro territori, per non vedere calare ulteriormente il numero di lavoratori e di risorse umane. L apertura, sia pure iniziale, verso un atteggiamento tollerante aprì la strada all affermazione del principio della pluralità delle fedi: solo separando politica e religione si sarebbe potuta avviare un interpretazione più laica delle relazioni politiche. UN BILANCIO Nell insieme, i trattati rappresentarono un evento epocale per la storia europea. Dal punto di vista politico si poneva fine non solo al progetto di supremazia degli Asburgo ma anche all idea di un egemonia cattolica in Europa. Mentre la Spagna doveva riconoscere irrevocabilmente l indipendenza 540 77636R_0000E01_INTE_BAS@0540.pgs 15.09.2021 14:54

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna