Dai fatti alla Storia - volume 1

Vecchi e nuovi protagonisti nello scacchiere europeo del Seicento | CAPITOLO 20 In segno di riconoscenza Wallenstein ricevette dagli Asburgo notevoli ricompense territoriali con le quali formò un suo piccolo Stato (il Friedland, Terra della pace ), del quale fu nominato duca nel 1626: la base della sua ricchezza e della sua personale potenza militare. La grande peste di Milano, quella raccontata da Manzoni, venne portata in Lombardia dalle truppe asburgiche che scendevano verso Mantova. In quell occasione anche il cardinale Federico Borromeo, come già più di 50 anni prima il cugino Carlo, si distinse per l opera assistenziale ai malati. Luigi Pellegrino Scaramuccia, Federico Borromeo visita gli appestati, 1670. DOVE Breitenfeld L tzen L EDITTO DI RESTITUZIONE Forte dei successi conseguiti, Ferdinando II emanò nel 1629 l editto di restituzione, che metteva fuori legge il calvinismo come dottrina eretica e imponeva la restituzione dei beni espropriati alla Chiesa cattolica. L editto fu visto dai protestanti come un colpo gravissimo: a essere interessate non erano solo le libertà religiose ma soprattutto le proprietà requisite alla Chiesa e finite nelle mani della nobiltà. Mentre Wallenstein stava allestendo una cospicua armata personale che lo avrebbe portato in pochi anni a raccogliere circa 150 000 soldati, si era intanto aperto un nuovo fronte di scontro nel 1628, questa volta in Italia, dove la dinastia dei Gonzaga si era estinta lasciando il Ducato di Mantova senza eredi. Tra i candidati vi era un parente francese dei Gonzaga, appartenente alla famiglia Nevers, cui si opposero gli Asburgo. L esercito imperiale mise a sacco la città di Mantova, provocando l intervento francese; Richelieu riuscì a ottenere per il Nevers il ducato unitamente al Marchesato del Monferrato, a cui erano interessati anche i Savoia (trattato di Cherasco, 1631). LE VITTORIE PROTESTANTI E LA RICERCA DELLA PACE All inizio degli anni Trenta, di fronte ai successi militari e politici dell Impero, divenne palese che l ambizione della monarchia asburgica stava mettendo in crisi l equilibrio politico europeo. Un nuovo protagonista tentò, allora, di opporsi all affermazione imperiale, il protestante re di Svezia Gustavo II Adolfo (1594-1632), preoccupato di vedere gli asburgici espandersi nella zona del Baltico. Dopo aver cercato l alleanza dei principi di Brandeburgo e Sassonia e ottenuto l appoggio della Francia, il re svedese decise di intervenire. Nel 1632 attaccò le truppe imperiali sconfiggendole in due grandi battaglie, a Breitenfeld, nei pressi di Lipsia, e a L tzen, in Sassonia, ma questa vittoria gli costò la vita. Solo nel 1634, a N rdlingen, le armate imperiali ebbero la meglio sugli svedesi. In quello stesso anno l imperatore Ferdinando II, temendo che il potente Wallenstein potesse concludere accordi con i nemici, lo accusò di tradimento e lo fece assassinare. Anche questa fase della guerra era stata caratterizzata da atrocità contro gli abitanti dei paesi tedeschi attraversati dalle truppe. Troppe violenze stavano stancando tutti gli attori della contesa e li spingevano a trovare una soluzione al conflitto. Nel 1635 l imperatore e i principi protestanti sottoscrissero una pace a Praga per cercare un compromesso: Ferdinando II sospese l editto di restituzione, ristabilendo una forma di tregua religiosa grazie all accoglimento di tutti i culti, e ottenne in cambio il riconoscimento dell egemonia asburgica. 539 77636R_0000E01_INTE_BAS@0539.pgs 15.09.2021 14:54

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna