Dai fatti alla Storia - volume 1

La Chiesa cattolica tra reazione e rinnovamento | CAPITOLO 17 Paganesimo Termine usato per indicare le religioni tradizionali dei greci e dei romani in opposizione al cristianesimo. Elementi di tali credenze erano sopravvissuti soprattutto nei villaggi di campagna (in latino, pagi). La chiesa di San Fedele a Milano, fatta realizzare tra il 1569 e il 1579 dai gesuiti. Il progetto di Pellegrino Tibaldi, un architetto molto vicino al cardinale Carlo Borromeo, raccoglie le indicazioni del concilio sull arte: lo sguardo è subito guidato verso l altare centrale, dove è collocato il tabernacolo che conserva l ostia consacrata dell eucarestia, esposta per l adorazione. una chiara polemica verso le posizioni di Lutero e Calvino, che ritenevano il culto delle immagini un espressione di paganesimo. Gli artisti furono posti sotto uno stretto controllo e gli stessi vescovi si incaricarono di verificare la perfetta ortodossia delle singole opere prima di consentirne l esposizione in pubblico: le immagini dovevano trattare unicamente temi sacri e per di più dovevano corrispondere esattamente alle parole dei testi riconosciuti come canonici. Mentre molti artisti e architetti operavano in sintonia con le strutture ecclesiali nella realizzazione delle loro opere, altri furono costretti a comparire davanti all Inquisizione per difendere le loro creazioni, ritenute non in linea con i nuovi dettami. Nel 1573 Paolo Veronese dipinse un Ultima cena per il convento della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia (qui raffigurata la scena centrale), ma fu accusato dall Inquisizione di avere trascurato l elemento sacro, introducendo troppi particolari mondani e di pura fantasia. Il pittore si difese rivendicando la libertà creativa dell artista. Anche grazie alla relativa autonomia di cui godeva la Serenissima fu assolto e costretto solo ad apportare piccoli cambiamenti, tra cui quello del titolo che divenne Cena a casa di Levi, un altro episodio del Vangelo ma di importanza molto minore per la dottrina cattolica. LA DISCIPLINA MORALE Mentre la battaglia contro l eresia protestante otteneva consistenti successi, soprattutto in territorio italiano, gli organismi ecclesiastici dedicarono altrettanta attenzione a regolamentare e porre sotto esame i comportamenti della vita quotidiana per reprimere le pratiche ritenute non ortodosse. La Chiesa si assunse dunque il compito del disciplinamento morale della società, come lo hanno definito gli storici: un termine, disciplinamento, che indica un rigido controllo sulle persone, indirizzato a non consentire spazi di libera espressione al di fuori delle norme stabilite. Ogni forma di vita individuale e associata passò al vaglio dei poteri ecclesiastici. Su questa stessa linea si posero, nelle aree in cui erano maggioritarie, le Chiese riformate, che adottarono metodi di controllo simili a quelli cattolici: in entrambi i casi al loro fianco si schierò il potere politico, che cooperò con i propri apparati repressivi incaricati di applicare le sentenze dei tribunali religiosi. La Chiesa di Roma, in particolare, per porre sotto il proprio controllo l intera società si mosse perseguendo due obiettivi principali: l uniformità e la centralizzazione del modello cattolico. Esemplare sotto questo profilo fu l opera di 441 77636R_0000E01_INTE_BAS@0441.pgs 15.09.2021 13:58

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna