APPROFONDIAMO - PERSONAGGI - Carlo Borromeo, santo della

SEZIONE C | NUOVI MONDI, NUOVE VISIONI DEL MONDO Carlo Borromeo (1538-84), arcivescovo di Milano, uomo di notevoli doti che, accompagnando un incessante attività pastorale a decise azioni repressive, costituì un modello per la messa in pratica degli ideali della Chiesa della Controriforma (> A ). Anche la vita monastica, in particolare quella femminile, fu messa sotto una rigida sorveglianza. In molti casi fu imposta alle monache la clausura ed ebbe una forte incidenza la monacazione forzata, voluta soprattutto dalle famiglie APPROFONDIAMO PERSONAGGI CARLO BORROMEO, SANTO DELLA CONTRORIFORMA Nato in una nobile e importante famiglia, Carlo Borromeo (1538-84) venne chiamato a Roma dallo zio, papa Pio IV, che lo nominò cardinale a ventidue anni; benché giovanissimo, gli affidò la segreteria di Stato e l amministrazione dell arcidiocesi di Milano. Alla morte dello zio (1565) Carlo si trasferì a Milano avviando un intensa attività pastorale e una profonda riforma del clero. Consapevole dell importanza della carica che ricopriva, ebbe frequenti contrasti giurisdizionali con le autorità civili e nel 1569 pagò con un colpo di archibugio, fortunatamente andato a vuoto, l impegno nel voler riformare il potente e discusso Ordine religioso degli umiliati, che da tempo era in rotta con la Chiesa locale e che anche per questo episodio due anni dopo venne soppresso. storali come strumento di controllo e istituì un seminario per reclutare e formare sacerdoti, in linea con le indicazioni della Chiesa tridentina. Nel rapporto diretto con i fedeli, Carlo si distinse per la sua opera caritatevole di assistenza ai malati nel corso della peste del 1576, che gli fece guadagnare grande stima presso il popolo milanese. Egli stesso volle guidare le processioni di reliquie, per dare esempio di devozione ai santi e per trasmettere concrete espressioni di fede, evitando eccessive astrazioni teologiche che la gente non avrebbe capito e accettato. Per l esemplarità della sua vita fu dichiarato santo nel 1610, dopo appena 26 anni dalla morte. IL RUOLO NELL AZIONE CONTRORIFORMISTA Particolarmente legato alle norme controriformistiche del concilio di Trento, Carlo ne fu un espressione perfettamente coerente. Secondo il suo ideale la Chiesa doveva costituire un unico corpo che, collegato organicamente, obbediva a una sola testa. Si oppose per motivi giurisdizionali all introduzione dell Inquisizione spagnola a Milano (1563), ma fu lui stesso a dare la caccia agli eretici in qualità di arcivescovo di Milano. In quest opera si avvalse dell aiuto dei crocesignati, una congregazione milanese di una quarantina di nobili crociati che avevano giurato lo sterminio degli eretici. Il cardinale disponeva anche di una propria polizia per fare eseguire le sentenze del tribunale vescovile. In altri casi, come nell opera contro le celebrazioni dei carnevali, preferì adottare misure meno militari e più legate alla predicazione. Per realizzare il programma di disciplinamento uscito dal concilio pretese dai preti della sua diocesi massimo rigore nel modo di vivere e ortodossia della dottrina, perciò si adoperò a fare frequenti visite pa- Sigismondo Caula, San Carlo Borromeo comunica gli appestati (particolare), XVII secolo. Approfondisci gtvp.it/21storia01-30 442 77636R_0000E01_INTE_BAS@0442.pgs 15.09.2021 13:58

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna