3 LA DOTTRINA LUTERANA

La Riforma protestante | CAPITOLO 16 3 LA DOTTRINA LUTERANA LE REAZIONI DI ROMA Come abbiamo visto, con la dottrina della giustificazione per fede Lutero aveva preso la strada di una vera e propria elaborazione teologica, autonoma e differente da quella cattolica. La Chiesa, che in un primo momento aveva sottovalutato la portata delle affermazioni del monaco agostiniano, avviò un processo contro le sue tesi e, dopo un fallito colloquio tra Lutero e il teologo papale cardinal Gaetano, era passata nel giugno 1520 alla minaccia di scomunica: con la bolla Exsurge Domine il papa condannava al rogo gli scritti di Lutero e gli chiedeva di ritrattare le sue affermazioni. Martin Lutero e Jan Hus che somministrano la comunione, incisione cinquecentesca di Lucas Cranach il Vecchio. Ai suoi seguaci Lutero appariva come un novello Hus, come lui capace di innestare il discorso religioso in una dimensione attenta ai valori nazionali in chiave antiromana. I CARDINI DELLA DOTTRINA LUTERANA Lutero, attraverso la pubblicazione in quello stesso 1520 di ben quattro opere, non solo non ritrattò ma approfondì e sviluppò il suo pensiero muovendo altre accuse alla Chiesa di Roma. Le sue idee furono raccolte ne Il papato a Roma, Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, La cattività babilonese della Chiesa e La libertà del cristiano. Tutti questi scritti, ricchi di impeto e ardore polemico, ebbero una diffusione straordinaria in centinaia di migliaia di copie. Perfezionando sempre più la sua dottrina, Lutero sostenne che il pontefice non poteva ritenersi superiore alle Sacre Scritture essendo la sola Scrittura , cioè la parola di Dio, l unica vera guida per il credente e unica fonte di verità. Inoltre, altro punto fondamentale della dottrina luterana, affermò che tutti i fedeli erano sacerdoti in quanto battezzati e dunque non c era alcuna distinzione fra laici e clero. Visto che nessuno poteva sostituirsi al rapporto diretto tra il singolo credente e la parola di Dio, si realizzava il sacerdozio universale. Di conseguenza cadeva ogni mediazione del clero anche nella lettura e interpretazione della Bibbia e quindi Lutero poteva affermare il principio del libero esame del testo sacro, altro pilastro della sua Riforma. Ogni cristiano poteva entrare in contatto diretto con la parola di Dio senza le interpretazioni e le manomissioni dei teologi e del clero. Lutero stesso si impegnò a tradurre in tedesco la Bibbia affinché tutti potessero capirla. Il monaco agostiniano rivoluzionò anche la dottrina dei sacramenti. Due soli sacramenti tra i sette erano da ritenere legittimi, perché istituiti da Gesù stesso: il battesimo, inteso non come cancellazione del peccato originale, ma come concessione della grazia attraverso la fede; l eucarestia (ora denominata cena del Signore ), in cui nelle due specie del pane e del vino si attuava la presenza di Cristo (dottrina della consustanziazione), ma non la trasformazione in corpo e sangue (transustanziazione). Gli altri sacramenti previsti dalla Chiesa dovevano considerarsi non fondati sulle Scritture e perciò non erano più riconosciuti come tali. Le elaborazioni dottrinali di Lutero comportavano ricadute religiose e politiche di notevole peso. In primo luogo, in virtù del sacerdozio universale non avevano più motivo di esistere le funzioni del clero, dal momento che il credente era direttamente a contatto con il divino e non serviva alcuna mediazione fra Dio e lui per la salvezza eterna dell anima. 409 77636R_0000E01_INTE_BAS@0409.pgs 15.09.2021 14:01

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna