Dai fatti alla Storia - volume 1

La Riforma protestante | CAPITOLO 16 originali insegnamenti di Cristo intendeva proporre una nuova morale su cui costruire una forma di vita cristiana, in linea con la Devotio moderna, libera da superstizioni e dalle inutili dottrine teologiche che il clero aveva creato. La voce di Erasmo si unì alle altre espressioni d incitamento a riformare la vita della Chiesa, un rinnovamento che sembrava ormai necessario e urgente. Dispensa Atto con cui un autorità civile rinuncia all esercizio di un diritto; in campo religioso, l esonero dal rispetto di un obbligo canonico. Stampa propagandistica contro Johann Tetzel, trafficante (nundinator) per conto del papa. L ANTEFATTO L evento storico che sta all origine della Riforma protestante avvenne nel 1515 quando il principe tedesco Alberto di Hohenzollern (1490-1545), una casata originaria della Svevia, chiese al papa la nomina a vescovo di Magonza, per diventare uno dei sette grandi elettori imperiali. Tuttavia, Alberto era già titolare del vescovato di Magdeburgo e non avrebbe potuto, secondo le regole del diritto canonico, cumulare un altra carica vescovile. Per concedergli la dispensa il papa, Leone X (1513-21), chiese ad Alberto il pagamento di una fortissima somma in denaro (circa 24 000 ducati), che sarebbe servita per finanziare la costruzione della basilica di San Pietro a Roma. La simonia, cioè l acquisto di incarichi ecclesiastici (> C2.2), era sempre stata vista dagli spiriti più religiosi come una colpa particolarmente grave per la vita della Chiesa, ma la corte pontificia, per far fronte alle sue esigenze economiche, era disposta a sorvolare su questo aspetto. Per procurarsi la somma necessaria, il vescovo Alberto chiese un prestito ai Fugger, i ricchissimi mercanti banchieri di Augusta (> C15.1), che però volevano garanzie. Il papa venne incontro ad Alberto affidandogli l incarico di commissario papale per la vendita delle indulgenze in Germania: il ricavato sarebbe stato diviso tra il rimborso ai Fugger e la curia romana. Alberto ottenne il prestito, acquisì il prezioso incarico vescovile e la possibilità di fare affari per lunghi anni. LA DOTTRINA DELLE INDULGENZE La dottrina cattolica sosteneva che, grazie ai meriti acquisiti da Gesù Cristo (con la sua passione, morte e resurrezione) e dai santi, agli occhi di Dio si era venuto a formare come un tesoro dei meriti che il papa poteva utilizzare. Il papa metteva a disposizione dei peccatori questo tesoro attraverso le lettere d indulgenza (cioè la concessione del perdono), rimettendo la pena che ogni credente avrebbe dovuto scontare (> C5.1). In questo modo il potere della Chiesa sulle coscienze poteva essere oggetto di scambio; e scambio significava compravendita e affari. Il pagamento in denaro era condizione necessaria per accedere ai vantaggi spirituali promessi. LA VENDITA DELLE INDULGENZE Alberto incaricò il frate domenicano Johann Tetzel di organizzare la vendita delle indulgenze. Questi cominciò a percorrere città e villaggi incitando i fedeli al pentimento, a liberarsi dai propri peccati e a pensare alle anime proprie e dei cari defunti: per ottenere l indulgenza occorreva pagare. rimasta famosa l espressione usata dal frate per incitare all acquisto: quando il denaro risuona nella cassa, l anima vola immediatamente dal purgatorio al paradiso . 405 77636R_0000E01_INTE_BAS@0405.pgs 15.09.2021 14:00

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna