Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE C | NUOVI MONDI, NUOVE VISIONI DEL MONDO erano costretti gli indios, soprattutto nei lavori minerari, cominciarono a porre il problema del trattamento di queste altre creature di Dio . Si levarono voci in difesa della loro dignità di esseri umani, così duramente calpestata in evidente contraddizione con quel messaggio evangelico che si voleva proclamare. Bartolomé de Las Casas in un ritratto cinquecentesco. RICAPITOLANDO 1 Per quale motivo Carlo V decise di emanare le Nuove leggi ? 2 Quale battaglia intraprese il domenicano Bartolomé de Las Casas? LA DENUNCIA DI LAS CASAS Fra questi missionari spicca la figura del domenicano Bartolomé de Las Casas (1474-1566). Avendo osservato direttamente le condizioni imposte dai nuovi padroni ai colonizzati, si fece loro paladino con una continua opera di denuncia delle crudeltà subite dagli indios, sostenendo che in quanto sudditi del re di Spagna essi dovevano godere degli stessi diritti degli spagnoli. Las Casas cercò a corte gli appoggi necessari alla realizzazione dei suoi propositi, confidando anche sul fatto che la monarchia era interessata a limitare il sempre maggiore potere che gli encomenderos stavano acquisendo. Fece pressioni, quindi, affinché le attività missionarie fossero più rispettose degli amerindi e della loro cultura e per costringere i colonizzatori a evitare o ridurre le forme di sfruttamento. In effetti, grazie alle sue insistenze, il re Carlo V nel 1542 concesse le Nuove leggi che garantivano alcuni elementari diritti agli indigeni. L opera di Las Casas trovò seguito in alcune comunità dell ordine dei gesuiti che istituirono le cosiddette missioni , istituzioni che volevano essere anche modello di organizzazione coloniale, attraverso le quali i missionari davano assistenza ai più poveri e predicavano il Vangelo. Lo stesso papa Paolo III nel 1537 aveva emanato una bolla con la quale prendeva atto della violenza adoperata e riconosceva la dignità di esseri umani a tutti gli indios. LE DISPUTE SULLA SUPERIORIT DEI BIANCHI Las Casas intraprese vigorose polemiche nei riguardi di quei missionari che ritenevano gli indios senza una religione né una morale e privi di anima (> F ). Tra questi un ruolo di rilievo ebbe l umanista Juan Ginés de Sep lveda (1490-1573), il più fiero sostenitore dell inferiorità naturale degli indiani e quindi del diritto dei bianchi a sottomettere le razze inferiori, senza che ciò dovesse essere ritenuto peccato. Sep lveda definì gli indios omuncoli , uomini inferiori, da civilizzare anche con la forza. Las Casas, nella sua battaglia contro queste posizioni che giustificavano di fatto lo sfruttamento schiavistico, fornì ampie prove dell operato degli spagnoli nella sua Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie del 1552, un trattato che mostrava il vero volto della conquista rivelandone i soprusi. In altri testi Las Casas ha lasciato una ricca documentazione degli usi e delle credenze religiose delle popolazioni amerindie, sempre avendo cura di sottolineare la devastazione provocata dalla colonizzazione spagnola. La corte di Spagna, dando seguito alle sue accuse, gli affidò un territorio su cui realizzare concretamente un modo nuovo di proporre il Vangelo senza l uso delle armi. Anche se il progetto fallì, Las Casas, che fu nominato anche vescovo nella regione del Chiapas (nel Messico meridionale), continuò a difendere i diritti degli indios ed esaltò il loro modo di vivere. Las Casas ha lasciato un segno indelebile sul giudizio che oggi si dà di quella conquista espressa nella formula della leyenda negra ( la leggenda nera ). 374 77636R_0000E01_INTE_BAS@0374.pgs 15.09.2021 15:41

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna