Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT La cupola del duomo di Firenze, progettata da Brunelleschi. Poiché le impalcature dell epoca non permettevano di realizzare un opera di tali dimensioni, l architetto studiò un sistema di murature autoportanti. GLI ARTISTI E LE CORTI Nel sentire comune il Rinascimento si identifica con quello straordinario movimento artistico che ha lasciato nella civiltà europea uno dei suoi momenti più alti per splendore e raffinatezza nella pittura e nell architettura. Si possono indicare i nomi del già citato Leonardo da Vinci, con i suoi dipinti e le originali invenzioni in cui coniugò le arti meccaniche e quelle liberali. E altrettanto si può dire per Filippo Brunelleschi (1377-1446) che, sulla base di studi matematici, seppe innalzare ardite architetture. Le botteghe furono il crogiolo da cui provenivano gran parte degli artisti: Sandro Botticelli (1445-1510), Raffaello Sanzio (1483-1520), Benvenuto Cellini (1500-71), Michelangelo Buonarroti (1475-1564), attivi fra la seconda metà del Quattrocento e la seconda del Cinquecento, fornirono con la loro creatività e abilità tecnica un patrimonio di inestimabile valore per la cultura e l arte di tutti i tempi. Firenze prima di tutte e, in seguito, anche Roma si abbellirono con le opere di questi e di tanti altri artisti. Ma anche altre città sedi di principati e signorie (da Urbino a Mantova, da Milano a Siena) aprirono le porte, in questa gara di raffinatezza, ai migliori artisti del tempo. Va, infatti, sottolineato il ruolo che ebbero i principi italiani nel farsi mecenati e finanziatori di artisti e scienziati. Le loro corti diventarono vere e proprie fabbriche per pittori, scultori e scrittori, accolti per esaltare il senso mondano della vita che vi si conduceva. Nella magnificenza dei palazzi, e negli affreschi con cui furono abbelliti, i principi trovarono il prestigio e la manifestazione del loro potere. Questo legame con i centri di potere strinse sempre più frequentemente la produzione culturale degli intellettuali ai principi e alle loro corti, dando vita alla figura del cortigiano, consigliere e collaboratore del principe. Spesso i cortigiani svolsero, in virtù delle loro qualità intellettuali, funzioni di diplomatici, segretari, cancellieri al servizio delle città o della Chiesa. Non sostituirono tuttavia i chierici, ancora ben presenti nella vita culturale e politica d Europa, ma andarono a costituire uno specifico modello di intellettuali. STUD IO ATTIV O RICAPITOLANDO 1 Completa la tabella sul RINASCIMENTO. Disciplina Geografia e astronomia Studiosi rinascimentali Niccolò Opere De revolutionibus orbium coelestium Anatomia e medicina Matematica Luca Pacioli Politica Niccolò Machiavelli Francesco Vesalio De humani corporis fabrica De divina Storia d Italia 2 Qual è il rapporto dell uomo con la natura nel Rinascimento? 3 Quali proprietà attribuivano ai corpi celesti gli astrologi? 4 Come si delineò la figura del cortigiano nei suoi rapporti con i principi? 314 77636R_0000E01_INTE_BAS@0314.pgs 15.09.2021 13:03

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna