Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT Gera d'Adda Milano DOVE dello Stato pontificio. Inoltre, Luigi XII stipulò un accordo con Venezia, riconoscendo alla Serenissima vantaggi territoriali nell area lombarda. Il re francese si accordò poi per consegnare il Canton Ticino agli svizzeri, ottenendo in cambio l intervento delle temibili e qualificate truppe elvetiche al suo seguito. Grazie a queste alleanze, Luigi XII non ebbe difficoltà a entrare vittorioso a Milano (1499) sconfiggendo Ludovico il Moro che, dopo un estremo tentativo di riconquista, fu catturato e portato in catene in Francia, dove morì nel 1508. Secondo gli accordi, gli svizzeri ottennero il Canton Ticino, Venezia ebbe Cremona e la Ghiara (o Gera) d Adda, spingendo i suoi confini verso Milano. NAPOLI AGLI SPAGNOLI Dopo Milano il re di Francia poté riprendere la marcia verso l altro obiettivo che si era proposto, cioè l acquisizione del Regno di Napoli, su cui però erano orientati anche gli interessi del re di Spagna Ferdinando il Cattolico (> C9.4). Con il trattato di Granada (1500) i due sovrani stabilirono la spartizione del regno napoletano: la Calabria e la Puglia sarebbero andate alla Spagna, mentre alla Francia sarebbero toccate la Campania e l Abruzzo. In realtà l accordo tra i sovrani di Spagna e Francia era destinato a rompersi in quanto entrambi avevano un proprio progetto egemonico nell area mediterranea. La guerra combattuta nel Mezzogiorno italiano fu l esito di tale rottura e vide le truppe spagnole, guidate dal generale Consalvo da Cordova, avere la meglio sui francesi che furono costretti all armistizio di Lione (1504), con cui si stabilì di fatto la spartizione della penisola in due zone d influenza: quella francese sul Ducato di Milano, quella spagnola sul Regno di Napoli. Altobello Melone, Ritratto di gentiluomo, noto come Ritratto di Cesare Borgia, 1520 ca. IL TENTATIVO DI CESARE BORGIA Anche all interno dello Stato pontificio, in quegli anni, si ebbero significativi sommovimenti politico-territoriali di cui fu protagonista Cesare Borgia (1475-1507). Figlio di papa Alessandro VI, soprannominato il Valentino perché nominato duca di Valentinois dal re di Francia, poteva contare sull appoggio di quest ultimo oltre che sulla potente protezione del padre nel tentativo, come abbiamo visto, di costruire una sua personale signoria nello Stato pontificio. La sua spavalda ambizione ne fece un personaggio del tutto particolare, al punto da attirare l attenzione e la riflessione di un grande pensatore politico come Niccolò Machiavelli. Questi apprezzò non Le conquiste di Cesare Borgia solo la coerenza tra i fini che il Borgia si era posto e i mezzi con cui operava, ma vide nell azione del Mare Valentino un disegno politico di ampia portata, Adriat o Adriatico ossia la volontà di costruire un entità territoriale unitaria che superasse la frammentazione politica. Per Machiavelli egli rappresentava quel tipo di uomo politico che sapeva essere nello stesso tempo volpe e leone e che proprio per questo agli occhi del segretario fiorentino costituiva il modello di principe che mancava agli Stati italiani (> A ). L avventura del Valentino ebbe inizio nel 1499 con la conquista di Imola e Pesaro, seguita da altri successi in Romagna, nelle Marche e in Toscana. Ormai l azione del Borgia era decisamen- 290 77636R_0000E01_INTE_BAS@0290.pgs 15.09.2021 14:50

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna