APPROFONDIAMO - SOCIETÀ E ISTITUZIONI - Condottieri e

Stati e signorie in Italia | CAPITOLO 10 APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI CONDOTTIERI E COMPAGNIE DI VENTURA Il contratto di condotta (da cui il nome condottieri ) sanciva l assunzione di una compagnia di ventura al servizio di un signore e prevedeva uno stipendio concordato, la durata dell impegno, l equipaggiamento e i viveri per i soldati e gli animali. Scaduto il contratto, i condottieri cercavano di offrirsi a chiunque pur di non rimanere senza soldo e rischiare di disperdere la compagnia. Capitava dunque che nel corso di una stessa guerra i capitani passassero da un contendente all altro: trattandosi di professionisti della guerra era considerato normale, ma creava anche dubbi sulla loro fedeltà e la pessima fama di essere facilmente corruttibili. Di un condottiero si apprezzavano, oltre che il coraggio e la fedeltà, anche la capacità di capire con acutezza la situazione bellica e l avere carisma. Mentre i capitani guadagnavano molto in denaro o in terre, i soldati invece erano quasi sempre contadini, sbandati o persone che si davano alla vita militare per uscire dalla povertà. Oltre al soldo, cioè la paga pattuita, spesso approfittavano delle guerre per compiere razzie. Gli atti di rapina, violenza e devastazione erano la norma al passaggio delle truppe, sia nei centri urbani sia nel contado, tanto che città, signori e comu- nità rurali preferivano pagare per evitare il saccheggio. Del resto depredare e razziare le campagne era un modo per fiaccare la resistenza del nemico. I combattimenti tra compagnie spesso si risolvevano in piccole scaramucce. Le battaglie vere e proprie non erano tendenzialmente molto sanguinose: l obiettivo non era uccidere gli avversari ma farli prigionieri per poi ottenere un riscatto o uno scambio. LA DECADENZA DELLE COMPAGNIE Le compagnie, soprattutto quelle guidate dai migliori condottieri, pesarono sulle finanze pubbliche. I loro costi incidevano pesantemente sulla tassazione della popolazione, che aumentava quanto più le signorie italiane accrescevano l impegno militare nei loro progetti offensivi o per la difesa dei loro territori. Le compagnie di ventura cominciarono a decadere sul finire del Quattrocento quando, di fronte ai solidi e permanenti eserciti nazionali, ormai non erano più in grado di assicurare una valida prospettiva militare. La crisi delle compagnie fu dovuta alla debolezza e alla frammentazione delle entità regionali italiane di fronte all emergere in Europa delle monarchie nazionali sempre più forti politicamente e militarmente. Paolo Uccello, La battaglia di San Romano, 1438 ca. Il quadro rappresenta un episodio della battaglia combattuta nel 1432 tra fiorentini e senesi: il condottiero Bernardino Ubertini, al servizio di Siena, viene disarcionato dagli avversari, guidati da Niccolò da Tolentino e Michele Attendolo. Bernardino e Niccolò avevano combattuto entrambi per Firenze nella vittoriosa battaglia di Maclodio contro i Milanesi (1427). 263 77636R_0000E01_INTE_BAS@0263.pgs 15.09.2021 14:47

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna