Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT Approfondisci CLIL La Guerra delle due rose in Shakespeare (inglese) La rosa rossa, stemma della casata dei Lancaster. Nel 1397 il figlio di questi depose Riccardo e assunse la corona con il nome di Enrico IV, primo di una nuova dinastia. La situazione del regno divenne critica con un suo successore, Enrico VI (che, come abbiamo visto, era stato formalmente anche re di Francia durante la Guerra dei cent anni). Enrico infatti manifestò chiari segni di instabilità mentale e nel 1453 gli fu affiancata la reggenza di Riccardo, duca della potente famiglia degli York. I nobili colsero l occasione per ambire alla corona e si mobilitarono sostenendo le ragioni delle due casate, entrambe imparentate con i Plantageneti. Proprio dal simbolo delle due fazioni il conflitto venne poi chiamato Guerra delle due rose: la rosa rossa per i Lancaster e la rosa bianca per gli York. Nel drammatico alternarsi di vicende, la nobiltà inglese si rese protagonista di congiure di palazzo, omicidi, complotti e battaglie che nell arco di trent anni la condussero praticamente all autodistruzione, sconvolgendo la vita politica del paese. Solo nel 1485, con l incoronazione di Enrico VII Tudor (1457-1509), un nobile gallese discendente dei Lancaster, si pose fine alla guerra. Enrico, per dare un tangibile segno di riconciliazione, sposò una York, Elisabetta, dando inizio a un periodo di stabilità politica del regno che avrebbe portato a un rafforzamento del potere monarchico sotto la guida della dinastia Tudor. L AZIONE POLITICA CENTRALISTICA DI ENRICO VII Liberatosi dagli ostacoli posti dalla nobiltà feudale, decimata dalla guerra civile, Enrico VII si concentrò sulla stabilizzazione del potere centrale costituendo un apparato governativo, giudiziario e fiscale sotto il suo diretto controllo. Il sovrano istituì: un consiglio della corona, quale strumento di governo, costituito essenzialmente da nobili sotto il suo diretto controllo; una Camera stellata, tribunale competente sui reati politici, usato contro i nobili ribelli alla maestà del sovrano; Enrico VII nella Camera stellata, così chiamata dalla decorazione del soffitto. un sistema per intervenire nelle nomine dei vescovi allo scopo di controllare la Chiesa. Per consolidare il potere della corona, il re adottò un energica politica di contrasto alle clientele nobiliari e alle prepotenze dei magnati. Riuscì a imporre il rispetto delle leggi con la solidarietà del parlamento, abilmente guadagnata, e aumentando i poteri del suo consiglio della corona. Restaurò le finanze nazionali con la creazione di un amministrazione efficiente. In questo campo il successo di Enrico fu notevole: rivendicò le terre rimaste senza proprietari, perché morti durante le guerre, come possesso della corona e confiscò le terre appartenenti ai nobili che ancora gli si opponevano. Poté, così, disporre di un tesoro della corona su cui fondare la reale indipendenza del potere regale da ogni altra forza e porre così le basi per le fortune politiche della monarchia Tudor. Il sovrano inglese si servì, nel portare avanti questo processo, dell alleanza con la piccola nobiltà di campagna, la gentry, ansiosa di sostituirsi alla vecchia nobiltà nell amministrazione della struttura statale e caratterizzata da una sostanziale fedeltà al re. Anche la borghesia urbana, che si andava ormai affermando socialmente, fu a fianco del re perché aveva urgente bisogno della pacificazione del paese per dedicarsi liberamente ai propri affari. L Inghilterra poté così intraprendere una nuova fase di 234 77636R_0000E01_INTE_BAS@0234.pgs 15.09.2021 14:52

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna