LA FONTE - La sentenza di condanna di Giovanna d’Arco

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT LA FONTE = ¬ ¬ &¬ Il processo contro Giovanna d Arco si svolse a Rouen e fu celebrato, sotto il controllo inglese, dal vescovo di Beauvais, Pietro Cauchon. Nella sentenza di condanna Giovanna è dichiarata membro infetto della Chiesa e quindi da estirpare. Il documento testimonia le forme con cui il potere realizzava la sua dimensione politica attraverso l uso strumentale della religione: ricorrendo agli strumenti giuridici del tempo, metteva in atto la necessità di eliminare un personaggio scomodo e non esitava ad ammantare di copertura religiosa i suoi scopi. Nel nome del Signore, amen. Ogni volta che il veleno pestilenziale dell eresia si attacca ostinatamente a uno dei membri della Chiesa e lo trasfigura in un membro di Satana, bisogna vigilare con cura diligente affinché il nefasto contagio di questa pericolosa malattia non s insinui attraverso le altre parti del corpo mistico di Cristo. [ ] Perciò noi, Pietro, per grazia di Dio arcivescovo di Beauvais, e frate Giovanni Le Maistre, vicario dell insigne dottore Giovanni Graverent, inquisitore dell eretica malvagità, e delegato specialmente da lui in questa causa, giudici competenti in questa giurisdizione, abbiamo decretato, con giusta sentenza, che tu, Giovanna, volgarmente detta la Pulzella, sei caduta in vani errori e in diversi crimini di scisma, di idolatria, d invocazione dei demoni e di parecchi altri misfatti. Tuttavia, poiché la Chiesa non chiude le sue porte a chi ritorna a lei, stimando che tu [ ] hai fatto voto e promessa di non ritornare mai ai detti errori e a qualche eresia, ma di restare invece indissolubilmente nell unità della Chiesa cattolica e nella comunione del pontefice romano, come è più ampiamente contenuto nella cedola sottoscritta di tua propria mano; atteso che in seguito [ ] tu sei ricaduta in questi errori e in questi delitti, come il cane ritorna al suo vomito, come risulta a sufficienza e manifestamente dalle tue confessioni spontanee e dalle tue affermazioni, noi abbiamo riconosciuto, con giudizi solenni, che tu [ ] hai rinnegato soltanto con la bocca le tue idee ed errori precedenti. Per questi motivi, noi ti dichiariamo ricaduta nei tuoi antichi errori e, per effetto della sentenza di scomunica in cui sei dapprima incorsa, noi ti giudichiamo come eretica; e con questa sentenza che, sedendo in questo tribunale, noi registriamo in questo scritto e pronunciamo, noi stimiamo che tu, come membro infetto, [ ] sia da espellere dall unità della Chiesa [ ], e che tu debba essere consegnata alla potenza secolare. M. Bendiscioli, A. Gallia, Documenti di storia Medioevale. 400-1492, Mursia, Milano 1973 La sentenza inizia con le invocazioni tipiche del processo inquisitoriale e prosegue indicando nelle forze demoniache l origine dell eresia che può impossessarsi di un fedele. Le accuse si basavano su una presunta confessione in cui Giovanna, in prigione, avrebbe ammesso davanti al vescovo che le voci l avevano tratta in inganno facendole commettere gli errori che le venivano imputati, perciò chiedeva perdono a inglesi e borgognoni. Alla possibilità di redimersi dai suoi errori , concessa dalla Chiesa, Giovanna, secondo l accusa, avrebbe soltanto simulato il pentimento e quindi poteva essere giudicata eretica perché recidiva nell errore. Il tribunale ecclesiastico, dopo aver emesso le sentenze di condanna a morte, non le eseguiva, ma ne affidava l attuazione all autorità civile. INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Di quali crimini fu accusata Giovanna d Arco? 2 Riconosci nella sentenza di condanna un valore politico? Perché? 232 77636R_0000E01_INTE_BAS@0232.pgs 15.09.2021 14:52

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna