APPROFONDIAMO - SOCIETÀ E ISTITUZIONI - Verso un nuovo tipo

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT RICAPITOLANDO 1 Quali tra i poteri autonomi furono assoggettati dal sovrano nel processo di centralizzazione del potere? 2 Da quali ragioni erano spesso determinate le guerre? IL RUOLO DELLA GUERRA All origine di questa trasformazione vi fu la guerra. A volte combattuta su scenari amplissimi, come il conflitto che vide i regni di Francia e Inghilterra contrapporsi per più di un secolo, altre volte risolta in piccole scaramucce, la guerra fu una costante in tutto questo periodo. Si ricorreva alle armi per risolvere dispute dinastiche e territoriali, per conquistare o non essere conquistati. In ogni caso, la guerra costringeva i contendenti a definire i propri confini e a costruire la propria identità, tutti caratteri che si andarono costituendo, in primo luogo, attraverso un processo di differenziazione dall avversario. APPROFONDIAMO SOCIET E ISTITUZIONI VERSO UN NUOVO TIPO DI STATO Se è vero che nel tardo Medioevo si sono sviluppate le prime forme istituzionali e organizzative di ciò che sarà successivamente definito Stato moderno , sono comunque da evidenziare anche i limiti di questa affermazione. Nel Trecento e nel Quattrocento esistevano e operavano una pluralità di poteri che segnano una continuità con le istituzioni feudali dei due secoli precedenti, opponendosi ai processi di centralizzazione messi in atto dalle monarchie. Un ruolo di rilievo in questo senso avevano i ceti , nobiltà, clero e Terzo stato, che in molti casi si riunivano in assemblee rappresentative. Conosciute con varie denominazioni (parlamenti, diete, cortes, Stati generali), queste assemblee di origine feudale avevano il potere di concedere o negare il consenso alle richieste fiscali del sovrano. Perciò i prelati, i nobili e le borghesie cittadine, detentori della ricchezza, avevano un ruolo non irrilevante nel negoziare con il re e, in qualche modo, nel controllare un punto decisivo della sua sovranità. Bisognò attendere il primo Cinquecento perché i sovrani potessero sfuggire a questo controllo grazie a un proprio apparato amministrativo e fiscale. Altri fattori di contrasto al potere centrale statale furono le giurisdizioni signorili che godevano di immunità nelle loro entità territoriali, così come le città che godevano di privilegi e libertà gelosamente difese. Una società ancora così plurale per la divisione in vari organismi, dunque, non poteva riconoscere con facilità un unico centro di potere nello Stato, legata com era ai propri interessi corporativi. IL RUOLO DEI CETI BORGHESI Abbiamo visto il formarsi in quest epoca di importanti elementi innovativi, in primo luogo la costituzione di un ceto di funzionari fedeli al sovrano e in grado di disciplinare gli altri soggetti, in secondo luogo la formazione di eserciti professionali come braccio armato per far valere la volontà del principe. Ma soltanto con l ascesa dei ceti borghesi, interessati a colpire quelli privilegiati per potersi affermare, si cominciò a delineare la possibilità di costruire un autentica organizzazione statale. I ceti borghesi avevano infatti bisogno di un potere in grado di garantire la pace e consentire traffici commerciali sicuri. Questo interesse venne a coincidere con gli obiettivi accentratori di alcuni monarchi europei, che non a caso spesso si appoggiarono proprio ai ceti borghesi per esautorare gli spazi di autonomia della feudalità, in un rapporto di reciproci vantaggi. Il re d Aragona e le cortes cittadine, i parlamenti locali. Approfondisci gtvp.it/21storia01-23 226 77636R_0000E01_INTE_BAS@0226.pgs 15.09.2021 14:51

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna