APPROFONDIAMO - CONCETTI E IDEE - L’idea di nazione

Il tramonto dei poteri universali | CAPITOLO 8 Le guerre hussite L h it iin un immagine quattrocentesca. RICAPITOLANDO 1 Quali erano le idee professate da John Wyclif? 2 Di quali istanze politiche e religiose si fece interprete Jan Hus? 3 Quali concessioni fece l imperatore alla parte più moderata dei rivoltosi hussiti? imperiale ripristinata. Ma il caso della Boemia, insieme al successo delle posizioni conciliariste e al conseguente indebolimento della figura monarchica del pontefice, poneva in evidenza la crisi dell universalismo politico e religioso. Il riconoscimento da parte di un sovrano di forme nazionali di espressione della fede dava alla vita religiosa una nuova connaz fformazione politica: si affermava la tendenza a costituire un legame diretto con il sovrano locale e non con il papa. Questa tendenza era stata incoraggiata dalla crisi di credibilità che da decenni interessava, come abbiamo visto, la Chiesa romana insediata ad Avignone. A testimoniare la perdita del sentimento di universalità fu anche il fatto che al concilio di Costanza i vescovi si riunirono e votarono divisi per nazione : francesi, inglesi, italiani, tedeschi e spagnoli. Era questo il segno chiaro che l autorità papale avrebbe dovuto sempre più spesso fare i conti con i vari regnanti e che i provvedimenti presi dal pontefice dovevano trovare l intesa e il compromesso con i voleri del potere politico. Un potere politico che approfittava della debolezza di quello pontificio per assoggettare il clero locale e per gestire direttamente i benefìci ecclesiastici. Sulla base di questi nuovi rapporti di forza prese a diffondersi la pratica dei concordati, ossia accordi diplomatici fra Chiesa romana e potere politico locale con cui si fissavano le reciproche sfere di competenza. La Chiesa stabilì di volta in volta accordi distinti con il re d Ungheria (1417), con i sovrani di Germania e d Inghilterra (1418), con il duca di Borgogna (1441), con il re di Polonia (1447). La Chiesa universale era ormai al crepuscolo. Una nuova forma di Stato e una nuova idea nazionale si stavano facendo strada (> A ), preparando cambiamenti fondamentali per il panorama politico, sociale ed economico all interno e all esterno del continente europeo. APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE L IDEA DI NAZIONE Oggi usiamo spesso nazione come sinonimo di Stato , di comunità appunto nazionale . In età medievale questo termine aveva un significato molto diverso: partendo dal latino natio, nascita , nazione indicava un gruppo chiuso: un ceto, una corporazione o una comunità locale. Quando parliamo della formazione di un idea nazionale nel corso del Trecento stiamo dunque usando un concetto moderno, che ci serve per interpretare un processo storico lungo, complesso e tutt altro che uniforme. Questo processo si articolava su due piani paralleli: il riconoscimento e la coscienza di caratteri condivisi da un ampia comunità (l origine etnica, la lingua, la cultura, le tradizioni, la religione e il riconoscimento di un potere comune); il confronto-scontro, anche armato, con popola- zioni avvertite come differenti. Questa differenza in qualche modo contribuiva a definire un confine culturale, politico e anche materiale. Abbiamo visto che i boemi, di origine e lingua slava, mal sopportavano la preponderanza tedesca sul loro territorio, da poco entrato a far parte dell Impero. Come vedremo, al termine della Guerra dei cent anni i francesi uscirono dal conflitto con un orgogliosa coscienza nazionale rafforzata dalla lunga occupazione straniera sul proprio territorio e dal rischio di perdere una monarchia che aveva saputo conquistarsi un vasto consenso. Allo stesso modo gli inglesi, usciti sconfitti, dedicarono attenzione allo sviluppo dell identità nazionale attraverso il recupero delle tradizioni e della lingua: al posto del francese, parlato correntemente a corte, venne adottato come lingua ufficiale l inglese parlato a Londra. 211 77636R_0000E01_INTE_BAS@0211.pgs 15.09.2021 15:39

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna