Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT Il rogo di Jan Hus e delle sue opere in una miniatura quattrocentesca. Millenarismo Nella storia del cristianesimo è l attesa del regno di Cristo in terra prima del giudizio finale, un regno destinato a durare mille anni. Tale credenza fu assai diffusa nel cristianesimo primitivo. Il termine è usato anche per indicare l attesa di un rinnovamento totale della società su base religiosa. Sacramento Nella dottrina cristiana è il segno concreto ed efficace, istituito da Gesù Cristo per la santificazione degli uomini. In generale è un operazione rituale che mira a rendere i fedeli partecipi della divinità. La Chiesa cattolica ne riconosce sette: battesimo, cresima, eucarestia, penitenza (confessione), estrema unzione, ordine (ordinamento sacerdotale) e matrimonio. Eucarestia Sacramento fondamentale per il cristianesimo, considerato istituito dallo stesso Gesù durante l ultima cena con gli apostoli. Commemora e rinnova il sacrificio sulla croce di Gesù; inoltre, attua la comunione dei fedeli con Cristo e tra loro. La celebrazione dell eucarestia si presenta sotto le due forme ( specie ) di pane di frumento e vino, rispettivamente il corpo e il sangue di Cristo, ma per i cattolici viene somministrata come un ostia consacrata. JAN HUS: SENTIMENTO NAZIONALE E RIFORMA RELIGIOSA Le idee di Wyclif ispirarono anche la predicazione di Jan Hus in un territorio appartenente all Impero germanico, la Boemia. Hus, teologo presso l università di Praga, riuscì a integrare le tesi di Wyclif con la predicazione riformista e millenarista da tempo impegnata contro la corrup Chiesa. A questa posizione si coniugava la generale ostilità dei boemi, zione della Chi slava, verso l eccessiva presenza germanica a livello politico, di origine e lingua lin ecclesiastico ed economico. L occupazione di cariche pubbliche locali da parte di personale ttedesco era fortemente malvista e urtava la coscienza nazionale Peraltro, ciò accadeva in un periodo in cui la Boemia stava diventanboema. Per delle aree più vivaci dell Impero sul piano economico e culturale. do una de Hus si trovò dunque a interpretare nello stesso tempo il sentimento nazionale antitedesco della popolazione boema e la diffusa aspirazione nazion a una rradicale riforma della Chiesa. Scomunicato per le sue idee nel 1412, ma sostenuto dalla nobiltà Sco Hus fu invitato dall imperatore Sigismondo di Lussemburgo a locale, H discolparsi di fronte al concilio di Costanza, dove si stava affrontandis do la questione dello scisma. Qui il teologo riaffermò il valore delle sue tesi e rifiutò di ritrattarle; perciò fu arrestato, processato e condannato al rogo nel 1415. Di fronte ai vescovi riuniti l impeco rratore si impegnò a perseguitare e reprimere i fedeli di Hus, che intanto si stavano organizzando. LA REAZIONE DEL MOVIMENTO HUSSITA La morte del capo spirituale anziché indebolire i suoi seguaci ne alimentò lo sdegno e il vigore al punto da portarli a una vera e propria ribellione. Gli hussiti si sollevarono in nome di idee egualitarie evangeliche, reclamando: l abolizione della proprietà ecclesiastica; un ruolo più significativo per i laici nella Chiesa; la possibilità per i fedeli di ricevere il sacramento dell eucarestia sotto le due specie del pane e del vino (in latino utraque, entrambe , da cui il nome di utraquismo dato a questa dottrina); la messa in comune dei beni, in linea con lo spirito del Vangelo. La ribellione portò a una lunga guerra che vide schierate da una parte le armate imperiali con il sostegno della Chiesa romana, dall altro gli hussiti che trovarono appoggi nell ambito popolare ma anche in una parte dei ceti dirigenti boemi. Durante il conflitto, che si protrasse per circa un quindicennio (1419-34), le campagne del paese furono attraversate da sollevazioni, incendi di monasteri e massacri di monaci. I motivi religiosi si intrecciarono con una volontà di radicale riforma dell ordine sociale. Le frange più estremiste degli hussiti richiesero l abolizione dei privilegi dei nobili, la cancellazione degli obblighi feudali, la punizione per il prestito a usura ed elaborarono altre proposte che di fatto assumevano un deciso connotato antitedesco e una chiara volontà di autonomia nazionale. L AFFERMAZIONE DEL PRINCIPIO NAZIONALE Nel 1433 l imperatore Sigismondo che era anche re di Boemia raggiunse un compromesso con la parte più moderata dei rivoltosi, concedendo ai boemi l uso della lingua nazionale nella liturgia e la possibilità di assumere la comunione secondo i principi dell utraquismo. Le fazioni più radicali furono invece represse e sconfitte e l autorità 210 77636R_0000E01_INTE_BAS@0210.pgs 15.09.2021 15:38

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna