Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT In una novella del Decameron, la giovane Lisabetta s innamora segretamente di un ragazzo. I fratelli di lei però se ne accorgono e lo uccidono. Lisabetta trova il corpo e, non potendolo seppellire, stacca la testa e la nasconde in un vaso, per poterla piangere; ma i fratelli glielo portano via e lei muore di dolore. I fratelli, rimasti gli unici maschi di casa dopo la morte del padre, agiscono per far cessare la vergogna , evitando che l infamia cada sulla famiglia. Patrilineare Si dice quando in una società la discendenza e il diritto di successione vengono determinati in linea paterna, escludendo quella femminile anche se più diretta. MATRIMONIO, FAMIGLIA, VITA SOCIALE Nell immaginario della società bassomedievale, la figura della donna non godeva di alcuna autonomia: era totalmente dipendente da quella maschile. La famiglia era lo spazio in cui la donna esplicava la propria vita sotto la guida prima del padre e dei fratelli, poi del marito. Le donne si sposavano solitamente tra i 15 e i 17 anni e molto diffusa era la pratica delle spose-bambine. Soprattutto nei ceti più alti infatti il matrimonio non avveniva per amore (tranne qualche eccezione), ma in base ad accordi tra le famiglie, presi quando la futura sposa era ancora bambina o appena nata. Si trattava di un contratto fra due parti e solo con il concilio Lateranense IV del 1215 la Chiesa romana introdusse il matrimonio tra i sacramenti, dandogli così una configurazione religiosa. La funzione femminile restava confinata all interno delle mura domestiche e consisteva essenzialmente nel mettere al mondo i figli e averne cura. Non era raro che una donna partorisse anche dieci o più figli, che spesso morivano subito o in tenera età. La vita femminile, la cui durata media non superava i 40 anni, era quindi totalmente assorbita dalle gravidanze e dall accudimento della prole, oltre che dalle attività in casa o dal lavoro, specialmente in campagna. La gravidanza e il parto erano sicuramente tra i momenti più rischiosi, viste le conoscenze mediche dell epoca e soprattutto le cattive condizioni igieniche. Altissimo era il numero di partorienti che perdevano la vita, spesso insieme ai nascituri. Entrambi i fenomeni, l età precoce delle spose e le gravidanze rischiose, erano comuni sia all ambito popolare sia a quello nobiliare. Nel ceto nobiliare la condizione della donna era, se possibile, ancora meno libera in quanto legata a convenzioni sociali più rigide e una più stretta tutela familiare. In una società patrilineare, in cui la discendenza seguiva la linea maschile, soprattutto a partire dal XII secolo, le donne furono escluse salvo eccezioni dalla successione dei beni, riservata ai soli figli maschi (e primogeniti). Si riteneva così di garantire la stabilità e l unità dei patrimoni familiari per evitare che finissero, se affidati a una donna, in mano alla famiglia in cui ella si accasava. Questa scelta determinò una sempre maggiore soggezione delle donne nobili dal punto di vista patrimoniale e sociale e il loro destino fu di andare spose con uomini loro pari attraverso matrimoni combinati dalle proprie famiglie per stringere legami e alleanze. Negli ambienti rurali le donne ebbero, entro certi limiti, maggiori possibilità di agire liberamente. Anche per loro, tuttavia, fu valida la regola patrilineare: i proprietari potevano cedere le terre solo ai figli maschi. Alle donne spettavano la gestione della casa e il lavoro nei campi, che però consentiva la frequentazione di spazi pubblici, normalmente vietata o molto limitata alle nobildonne. Soprattutto nelle campagne il progressivo diffondersi del lavoro a domicilio coinvolse molte donne di tutte le età, in particolar modo come abbiamo visto nell ambito del settore tessile. Negli ambienti urbani le donne pur essendo impiegate in attività artigianali non potevano seguire il percorso lavorativo degli uomini, come dimostra il fatto che non era normalmente consentito loro l accesso alle associazioni di mestiere, le Arti o Gilde. Nei comuni soprattutto italiani, dove le corporazioni di 192 77636R_0000E01_INTE_BAS@0192.pgs 15.09.2021 15:42

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna