Dai fatti alla Storia - volume 1

SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE Andrea Bonaiuti, Trionfo dei domenicani, affresco del 1367-69 circa. L opera celebra il ruolo dell Ordine nella difesa della Chiesa: in basso, i lupi dell eresia sono assaliti da cani bianchi e neri, i colori del saio (domini canes, cani del Signore ). Un prete spagnolo, Domenico di Guzm n (1170-1221), aveva avuto modo di conoscere direttamente la capacità di persuasione dei càtari, mo notandone i punti di forza che consistevano nel loro esemplare n modello di vita, severo e coerente, e l efficacia della predicazione, che giungeva con chiarezza e semplicità alla gente. La Chiesa, invece, gli appariva sempre più distante da questi modi di vita e di predicazione, con le sue sfarzose liturgie e con gli ammonimenti che incutevano timore piuttosto che fiducia in Dio. Perciò Domenico decise di vivere in assoluta povertà e chiese il permesso di predicare agli eretici, parlando in modo accessibile anche agli ignoranti, usando la lingua volgare anziché il latino. La sua richiesta di istituire un nuovo ordine religioso fu accolta dalla Chiesa. Nel 1216 il papa Onorio III (1216-27) approvò la sua regola e nacque l Ordine dei frati predicatori, con lo scopo di combattere l eresia. Per riuscire in tale intento era necessaria un adeguata preparazione teologica e culturale dei predicatori, oltre che uno stile di vita sobrio e rigoroso. I frati dell Ordine, detti domenicani dal nome del loro fondatore, ebbero per questa ragione i loro centri presso le università, dove si preparavano ad affrontare le dottrine non ortodosse attraverso lo studio della filosofia e della teologia. Proprio a motivo della loro competenza furono prescelti frequentemente per il ruolo di giudici inquisitoriali. Regola L insieme delle norme che una comunità religiosa si dà per gestire e organizzare la vita collettiva e individuale di chi ne fa parte. Giotto, Il sogno di Innocenzo III, 1300 circa. Secondo una leggenda, il papa sognò la basilica del Laterano che stava per crollare ma veniva sorretta da un poverello . Quando vide Francesco, capì che era la persona destinata a salvare la Chiesa dalla rovina. I FRANCESCANI E LA POVERT Più ampia popolarità, oltre che maggiore suggestione, ebbe l Ordine dei francescani, grazie soprattutto alla straordinaria figura del suo fondatore, Francesco d Assisi (1181/82-1226). Figlio di un ricco mercante di stoffe, Francesco ebbe una vita giovanile agiata, fin quando nel 1206, a 25 anni, decise di lasciare la casa paterna e vivere in povertà, seguendo l esempio di Cristo. La sua decisione non fu dettata da rivendicazioni contro la corruzione del clero né riguardò questioni di natura teologica ma fu una scelta tipicamente evangelica, improntata alla semplicità e coerenza di vita grazie alle quali si guadagnò nell arco di poco tempo numerosi proseliti in tutta Europa. La Chiesa guardò con qualche sospetto a questo movimento, che sembrava riprendere temi e modi dei valdesi e di altri gruppi pauperistici ereticali, ma il fatto che Francesco si mostrasse sempre obbediente e non intervenisse su questioni dottrinali fu un notevole punto a suo favore, tale da consentirgli di ottenere il permesso da parte di Innocenzo III di predicare e di costituire una sua comunità. Il riconoscimento da parte del papa si rivelò una mossa accorta e previdente. Consentì, infatti, a coloro che erano critici verso le ricchezze della Chiesa e volevano seguire un ideale di povertà di trovare uno spazio di azione all interno della Chiesa stessa, riuscendo così a evitare che tanti fedeli scegliessero la strada dell eresia. Ma le pressioni delle alte gerarchie ecclesiastiche per attenuare il rigore delle scelte di Francesco furono forti e lo stesso Francesco sentì di non poter più restare a capo del suo movimento, lasciandone la guida nel 1220. Papa Onorio III confermò questa linea meno radicale dando definitivo riconoscimento al movimento francescano: nel 1223 ne approvò la regola (detta bollata ) che lo inquadrava come ordine ufficiale del cattolicesimo e che moderava decisamente il principio di povertà. 138 77636R_0000E01_INTE_BAS@0138.pgs 15.09.2021 13:28

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna