PLUS - Cicerone e Mario

L autore Sallustio nemo, r. 15), pur mantenendo uno stile medio, temperato e impreziosito dal frequente ricorso alla variatio* (tam clarus neque tam egregiis factis, rr. 15-16). Alla tipicità dello stile, Sallustio associa anche una certa tipicità di idee: anche nel caso di Mario vale, in- fatti, la regola generale che lo storico applica a quasi tutte le gure della sua monogra a, vale a dire la legge ferrea della cup do, la bramosia di denaro, ma anche di potere, che si impadronisce degli uomini, dando origine a tutti gli altri mali ( T1). Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. Alla luce delle tue conoscenze sull opera e sul pensiero storico e politico di Sallustio, quale può essere lo scopo dell autore nel tratteggiare la figura di Mario? ANALISI 2. Attraverso quali artifici retorici Sallustio sottolinea la popolarità di Mario nel paragrafo 4? 3. Analizza la forma verbale agitabat (r. 2). Quale particolarità presenta? Qual è il suo utilizzo nello stile sallustiano? Rintraccia in questo capitolo un altra occorrenza in cui tale verbo è usato in maniera propria. 4. Che tipo di subordinata è quin indignus illo honore et is quasi pollu tus haberetur (r. 16)? Come spieghi l uso della congiunzione? COMPETENZE ATTIVE Per discutere in classe «La stirpe non fa le singulari persone nobili, ma le singulari persone fanno la stirpe nobile : nel Convivio (IV, XX, 5) così si esprime Dante contro chi ritiene che l estrazione sociale renda l uomo nobile, tesi che sembra riprendere il discorso di Mario e che riporta al dibattito sul concetto di nobiltà, già avviato dalla corrente dello Stilnovo. Se si volesse attualizzare questa riflessione, estrapolandola dai rispettivi contesti storici di appartenenza, sarebbe possibile ancora oggi parlare di nobiltà ? E quali tratti del carattere o del comportamento apprezziamo in chi definiamo nobiluomini e nobildonne ? Avvia una breve riflessione con i tuoi compagni su questo argomento. Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per approfondire Su myDbook osserva il quadro Il trionfo di Mario, dipinto tra il 1726 e il 1729 da Giambattista Tiepolo (1696-1770), uno dei maggiori pittori del Settecento veneziano, e conservato al Metropolitan Museum of Art di New York. Ricerca in rete informazioni sull opera ed esponi in classe una breve presentazione in PowerPoint. Cicerone e Mario Cicerone si sente particolarmente legato al suo illustre concittadino Mario, al quale lo unisce non solo la comune patria, ma anche il simile destino di homines novi giunti alla massima magistratura romana, assieme all analoga partecipazione a tempi di forte crisi. A Mario Cicerone dedica anche un poemetto, il Marius appunto, la cui data di composizione è fissabile tra l 80 e il 50 a.C. L intento di Cicerone è probabilmente quello di consacrare la gura dell illustre arpinate, rendendolo quasi partecipe di onori divini. Purtroppo per noi, il poemetto ci è giunto soltanto in due frammenti, citati peraltro dallo stesso Cicerone (De legibus I, 1-2), dai quali è possibile farsi un idea piuttosto congetturale dell argomento: è però sicuro che venisse narrato un aneddoto, raccontato anche da Plutarco (Vita di Mario 36) e da Appiano (Bella civilia 1, 7, 61), sulla giovinezza di Mario: egli avrebbe infatti trovato, su una quercia, un nido di aquila con sette piccoli al suo interno, segno dei futuri sette consolati. 823

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana