Tua vivit imago - volume 1

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO La Magna Grecia e la Sicilia. Dicearchia (Pozzuoli) Pitecusa (Ischia) Cuma Partenope (Napoli) Paestum (Posidonia) Taranto Metaponto Elea Siri Sibari Crotone Lipari Zancle (Messina) Himera Reggio Naxos Selinunte Caulonia Locri Catania Agrigento Lentini Gela Acre Megara Iblea Siracusa in breve All influenza della cultura greca sulle origini della letteratura latina contribuisce in misura determinante anche un altro dato: il fatto, cioè, che quasi tutti i primi autori non siano Romani, bensì originari della Magna Grecia: per esempio, Livio Andronico è di Taranto, Ennio di Rudiae presso Lecce, Pacuvio di Brindisi, Nevio è cittadino romano, ma di origine campana (a questa tendenza fanno eccezione Plauto, di Sàrsina, nell attuale Romagna, Cecilio Stazio, molto probabilmente di Milano, e Terenzio, di Cartagine). I Romani L «apertura mentale dei Romani «Comunque si vogliano giudicare i modi e gli aspetti comprendono il di questa prima diffusione della cultura greca nelle lettere latine ha scritto il latinista Ettore valore della cultura Paratore (1907-2000) , la considerazione principale da fare è che proprio la sudditanza dei popoli sottomessi e la loro superiorità ai modelli greci che contraddistinguerà la letteratura latina e che le sarà rimproverata come intellettuale. Non segno d inferiorità, di scarsa originalità, è invece un fenomeno spirituale d incalcolabile tutti però accolgono importanza, un altra delle glorie di Roma: forse per la prima volta nella storia del mondo positivamente un popolo conquistatore aveva l ampiezza d idee, l apertura mentale di riconoscere che la l influenza greca. civiltà di un popolo vinto era spiritualmente superiore, e sentiva il dovere di assorbirla e di rielaborarla . Accanto alla cultura alta e grecizzante rappresentata, in particolare, da Ennio, che importa a Roma anche alcune delle idee filosofiche elaborate in Grecia, e dagli aderenti al circolo degli Scipioni, che raccoglieva, insieme ad alcuni intellettuali greci, figure di politici e letterati romani filellenici , viene a formarsi però anche una tradizione culturale segnata da un più vivo senso di opposizione alla cultura greca e alla classe dirigente aristocratica: importare la cultura e acquisire la mentalità di un Paese straniero poteva, infatti, esporre al rischio di perdere la propria identità, e addirittura portare nei timori dei tradizionalisti alla rovina dello Stato. A questo si devono i ripetuti provvedimenti di espulsione di filosofi greci nella prima metà del II secolo a.C., tra i quali è rimasto celebre quello voluto nel 155 a.C. da Catone ( p. 106). Proprio quest ultimo è l intellettuale nel quale l atteggiamento tradizionalista e ostile alla cultura greca è espresso nella forma più radicale; esso emerge, tuttavia, anche nelle commedie di Plauto, dove i Greci sono spesso rappresentati come uomini dissoluti ed effeminati. 80

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Età arcaica e repubblicana