Intrecci storia - La legione romana

L autore Cesare e oggettivo ed è facile rilevare le caratteristiche peculiari della scrittura cesariana: la frequenza degli ablativi assoluti (commutato consilio atque itinere converso, rr. 8-9; reiecto nostro equitatu, phalange facta, r. 17), le ripetizioni (in unum locum in unum locum, rr. 15 e 16-17), il frequente ricorso ai superlativi (longe maximo et copiosissimo, rr. 2-3; confertissima acie, r. 17). Le conseguenze della vittoria La vittoria romana a Bibracte ebbe un forte impatto sulla prima campagna gallica (58-56 a.C.): al termine di questo sanguinoso scontro (che vide la morte di quasi 240.000 barbari, stando al testo cesariano) gli Elvezi invasori, costretti da Cesare a ritirarsi nelle loro terre, dovettero chiedere la capitolazione, segnando la ne della prima guerra gallica. In teoria, con questo scontro la campagna militare del proconsole avrebbe anche potuto aver ne, ma Cesare aveva ormai progetti più ambiziosi: dopo aver proclamato provincia romana la Gallia, ancora lontana dall essere sottomessa, nel 56 a.C., nel convegno di Lucca, ottenne dagli altri due triumviri, Pompeo e Crasso ( p. 330), un prolungamento del proconsolato per altri cinque anni e nuove forze militari. Pompeo e Crasso, dal canto loro, si assicurarono un nuovo consolato. Lo storico greco Plutarco (I-II secolo d.C.) nella sua biogra a di Pompeo (capitolo 51) osserva che con l accordo fra i tre triumviri il potere del proconsole risultava estremamente rafforzato. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE storia La legione romana L unità organizzativa più elevata di cui era composto l esercito romano era la legione, il cui nome secondo l erudito Varrone (I secolo a.C.) derivava dal verbo legere, ovvero scegliere e quindi arruolare . All epoca della campagna di Gallia una legione poteva contare fra i tremila e i seimila uomini. Ogni legione era poi costituita da dieci/dodici coorti, ciascuna delle quali era a sua volta divisa in centurie, composte da cento uomini e comandate da un centurione; due centurie formavano insieme un manipolo, ma l ordinamento manipolare era stato sostituito, al tempo di Mario, da quello a coorte (ciascuna coorte comprendeva tre manipoli). Da ciascun centurione dipendevano altri militari, tra cui l optio, un sottufficiale con compiti di comando e amministrativi, il sign fer, incaricato di portare l insegna del manipolo, mentre l aquil fer portava quella della legione. Al di sopra dei centurioni vi erano i tribuni militari, sei per legione: un tribuno laticlavius e cinque angusticlavii, così detti dalla fascia di porpora, rispettivamente ampia o stretta, che ornava la tunica. La legione comprendeva reparti di fanteria pesante e leggera (vel tes), a cui si aggiungevano le truppe ausiliarie e la cavalleria. La fanteria pesante comprendeva tre tipi di legionari: gli hastati, armati di asta, che combattevano in prima fila; i principes, schierati in seconda fila; e i triarii, veterani, in terza. Il legionario appartenente alla fanteria pesante era protetto da elmo, corazza e scudo, di metallo o di cuoio. Era armato di asta lunga, semplice o fornita di corregge di cuoio che permettevano di lanciarla con più forza contro il bersaglio, ma più spesso impugnava il pilum, un giavellotto di circa due metri di lunghezza, reso pesante dalla punta di ferro. A tracolla, appesa al balteus (un cinturone di cuoio con borchie), portava il gladio, la corta spada di origine gallica: un arma pesante, con la lama larga a doppio taglio, lunga non meno di cinquanta centimetri, molto adatta al combattimento ravvicinato di punta e di taglio. Ciascuna legione aveva poi una sua cavalleria, divisa in alae, comandate dal praefectus equitum. I cavalieri erano organizzati in decuriae di dieci uomini ciascuna; tre decuriae formavano una turma e un ala di cavalleria comprendeva dieci turmae. Le truppe ausiliarie, reclutate fuori d Italia, variavano nella loro consistenza a seconda delle situazioni e degli scenari bellici, ma quasi sempre comprendevano arcieri e frombolieri (armati di una sorta di fionda). 733

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana