Tua vivit imago - volume 1

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI 10 15 24.1. Postquam id animum advertit, copias suas Caesar in proximum collem subduxit equitatumque, qui sustine ret hostium impetum, misit. 2. Ipse inte rim in colle medio triplicem aciem instruxit legionum quattuor veteranarum; 3. in summo iugo duas legiones quas in Gallia citeriore proxime conscripserat et omnia auxilia conlocavit, ita ut supra se totum montem hominibus comple ret; impedimenta sarcinasque in unum locum conferri et eum ab iis qui in superiore acie constiterant muniri iussit. 4. Helvetii cum omnibus suis carris secuti impedimenta in unum locum contulerunt; ipsi confertissima acie, reiecto nostro equitatu, phalange facta sub primam nostram aciem successerunt. 24.1 Quando si accorse di ciò, Cesare ritirò le sue truppe sopra un colle vicino e mandò la cavalleria a sostenere l attacco nemico. 2. Egli intanto schierò a metà del colle, in tre file, le quattro legioni di veterani, 3. mentre ordinò di collocare sulla cima le due legioni che aveva arruolato poco prima nella Gallia Citeriore e tutti i reparti ausiliari, e di riempire tutto il monte di uomini, e intanto di radunare i bagagli in un sol luogo, e che questo luogo fosse fortificato dai soldati schierati nella parte più alta. 4. Gli Elvezi, che avevano seguito i nostri con tutti i loro carri, radunarono in un sol luogo i bagagli; poi in file serrate, rigettata la nostra cavalleria, si fecero sotto alla nostra prima fila dopo aver formato la falange. (trad. A. Pennacini) 24.1. Postquam misit id animum advertit: l espressione equivale a id animadvertit; in questo caso il verbo è costruito con un doppio accusativo. qui sustine ret impetum: proposizione relativa con valore nale. 2. Ipse veteranarum in colle medio: lett. nella zona centrale del colle , cioè a mezza costa. triplicem aciem legionum quattuor veteranarum: lett. un triplice schieramento di quattro legioni veterane , cioè quattro legioni schierate su tre le. 3. in summo iugo muniri iussit duas legiones: è complemento oggetto, insie- me a omnia auxilia, di conlocavit. proxime: superlativo dell avverbio prope, che signi ca vicino , ma anche poco prima o poco dopo . conscripserat: nota il valore del piuccheperfetto, che, in questa relativa come in quella successiva (constiterant), esprime l anteriorità dell azione rispetto a quella descritta nella principale. ut comple ret: proposizione consecutiva (ita ut: così da , in modo che ). supra se: al di sopra del luogo dove si trovava lui stesso. conferri: in nito presente passivo di confe ro, dipende, come muniri, da iussit. eum: si riferisce a unum locum. 4. Helvetii successerunt cum: è preposizione legata a omnibus suis carris. confertissima acie: in schiera serratissima . phalange facta: ablativo assoluto. La falange era una formazione da combattimento usata dai Galli così come da altri popoli, a cominciare dai Greci (se ne servirono con successo, in particolare, i re macedoni Filippo II e Alessandro Magno); lo schieramento a falange consisteva nel disporre i soldati in un compatto schieramento frontale, in modo da costituire sia una potente massa d urto in fase di attacco, sia un saldo baluardo in fase di difesa. Analisi del testo La prima battaglia Comincia con questo passo la prima descrizione di battaglia del De bello Gallico: Cesare con grande precisione dà tutte le informazioni relative allo schieramento dei due eserciti. La vittoriosa battaglia di Bibracte, combattuta con molta probabilità il 29 giugno del 58 a.C., si svolse dopo un fallimentare attacco piani cato da Cesare: egli, venuto a conoscenza della volontà aggressiva dei nemici, aveva ordinato al fedele Tito Labieno di raggiungere gli Elvezi alle spalle, in modo da stringere in una sorta di tenaglia quell esercito che Cesare avrebbe attaccato di fronte (I, 21-22). Tuttavia, per incapacità di alcuni generali di Cesare, la battaglia non ebbe luogo. Per sopperire al mancato combattimento e per provvedere al vetto- 732 vagliamento dell esercito (res frumentaria), Cesare decise dunque di volgersi verso Bibracte. L arrivo delle sue truppe era atteso con cieco scetticismo da parte dei barbari, che dubitavano della volontà dei Romani di dare battaglia. La tattica messa in campo da Cesare fu un vero e proprio capolavoro nello schieramento della fanteria. Il condottiero ricorse infatti alla formazione detta acies triplex: si disponevano su tre le le coorti di modo che, nello spazio lasciato libero tra una coorte e l altra della prima la, si collocasse una coorte della seconda. In caso di ritirata della prima la, era così possibile far subentrare con facilità le coorti della seconda, e così via. Il resoconto della battaglia è fornito in tono asciutto

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Età arcaica e repubblicana