T4 LAT - L’organizzazione politica dei Galli

L autore Cesare T4 L organizzazione politica dei Galli tratto da De bello Gallico VI, 11 LATINO Con il capitolo 11 del sesto libro inizia la lunga digressione sulla società e i costumi dei Galli, cui farà seguito un analoga esposizione riguardante i Germani ( T5). Ancora una volta l intento di Cesare è quello di dimostrare la necessità di un intervento militare in un territorio occupato da popolazioni divise in fazioni, persino all interno della stessa famiglia, e quindi estremamente turbolente e pericolose. 5 10 1. Quoniam ad hunc locum perventum est, non alienum esse videtur de Galliae Germaniaeque moribus et quo diffe rant hae nationes inter sese propone re. 2. In Gallia non solum in omnibus civitatibus atque in omnibus pagis partibusque, sed paene etiam in singulis domibus factiones sunt, 3. earumque factionum principes sunt qui summam auctoritatem eorum iudicio habere existimantur, quorum ad arbitrium iudiciumque summa omnium rerum consiliorumque redeat. 4. Idque eius rei causa antiqu tus institutum videtur, ne quis ex plebe contra potentiorem auxilii ege ret: suos enim quisque oppr mi et circumven ri non patitur, neque, aliter si faciat, ullam inter suos habet auctoritatem. 5. Haec eadem ratio est in summa totius Galliae: namque omnes civitates in partes divisae sunt duas. 1. Quoniam propone re Quoniam est: letteralmente dal momento che si è giunti a questo punto ; quoniam introduce una proposizione causale in cui compare la forma passiva impersonale perventum est. non videtur: il costrutto di videor è impersonale; l espressione può essere tradotta non sembra fuori luogo (letteralmente non sembra essere inopportuno ); non alienum è una litote*, che, insieme all uso di videtur ( sembra ), attenua ulteriormente l espressione. nationes: più precisamente popolazioni (il sostantivo natio, derivato dal verbo nascor, indica in origine la nascita ). propone re: esporre , spiegare , costruito qui con il complemento di argomento (de + ablativo) e con una interrogativa indiretta (quo + congiuntivo). 2. In Gallia sunt non solum in singulis domibus: con una sorta di climax ascendente* sono indicate le diverse unità politico-sociali divise in fazioni; si parte dalle civitates (le comunità ) per arrivare addirittura alle singole domus (nel senso di famiglie ), passando per i pagi (i villaggi ) e le partes (i distretti ). Nota l allitterazione* pagis partibus. factiones: fazioni , con una sfumatura dispregiativa. Il termine è posto in poliptoto* con il successivo factionum. 3. earumque factionum redeat existimantur: costruzione personale del verbo, che regge l in nito habere. quorum redeat: proposizione relativa con valore nale (per cui i capi sarebbero scelti al ne di delegare loro le decisioni: perché nel loro arbitrio e giudizio ricada ) o consecutivo (per cui dal loro ruolo deriverebbe il loro potere decisionale: così che nel loro arbitrio e giudizio ricada ). ad arbitrium iudiciumque: dittologia sinonimica; entrambi i termini si riferiscono originariamente alla sfera giuridica (arbitrium è l arbitrato , iudicium il processo e anche speci camente la sentenza ). summa consiliorumque: l autorità su tutte le cose [cioè le questioni] e le decisioni . 4. Idque habet auctoritatem eius rei causa : per questa ragione (complemento di causa nale, costruito con causa o gratia e il genitivo). antiqu tus: è un av- verbio ( anticamente ); il suf sso -tus (per i temi in consonante) o - tus (per i temi in vocale) forma avverbi denotanti origine o provenienza (intus, dentro ; pen tus, dal profondo , profondamente ; divin tus, per effetto del volere divino ; fund tus, dalle fondamenta ). ne egeret: proposizione nale, in cui potentiorem va inteso come sostantivo ( uno più potente ) e auxilii è genitivo di privazione. suos auctoritatem: costruisci quisque non patitur suos oppr mi et circumven ri (proposizione in nitiva oggettiva) neque, si faciat aliter, habet ullam auctoritatem inter suos. oppr mi et circumven ri: i due verbi indicano l essere vittima, rispettivamente, di violenza e di inganno. 5. Haec eadem ratio duas ratio: dall originario signi cato di calcolo , il termine assume quelli di ragione e, come in questo caso, di modo , sistema . in partes duas: nel capitolo successivo (VI, 12) Cesare spiega che i due partiti facevano capo l uno agli Edui e l altro ai Sèquani. 717

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana