3. Le forme preletterarie

Il contesto letterario La nascita del latino e le forme preletterarie in breve Oltre al diritto di famiglia, che contempla norme sull eredità, il codice comprende leggi sulla proprietà, i negozi giuridici, le proprietà immobiliari, i funerali, il mantenimento delle strade. Le punizioni per i reati sono molto severe, arrivando a contemplare per gli illeciti e i delitti anche la pena del taglione: Si membrum rupsit, ni cum eo pacit, talio esto. (VIII, 2) Se uno ha rotto un arto (a qualcuno) e non si è accordato (con lui), si applichi la pena del taglione. Per i casi di falsa testimonianza è prevista addirittura la pena di morte: Qui falsum testimonium dixisse convictus esset, e saxo Tarpeio deiceretur. (VIII, 23) Chi si accerta che ha prestato falsa testimonianza sia gettato dalla rupe Tarpea. L impostazione filo-aristocratica delle leggi è evidente nelle garanzie di cui godono i giudici e nella netta separazione tra patrizi e plebei, ai quali sarà imposto il divieto di matrimoni misti fino alla promulgazione della lex Canuleia nel 445 a.C. 3. Le forme preletterarie „ I CARMINA Caratteristiche formali dei carmina: lingua stilizzata e formulare Tra le numerose forme di espressione che potremmo definire preletterarie, spiccano alcuni testi, tramandati prevalentemente per via orale, che sono caratterizzati da una prosa ritmica. Questi testi, detti carmina (dal verbo cano, cantare ), sono anonimi, in quanto voce non di una singola individualità artistica (vale a dire un letterato di professione), bensì di un intera comunità, che li impiega sia nella sfera politica e sociale sia nella dimensione sacra e rituale. Le fonti applicano la definizione di carmen a testi di natura ben diversa, ma ciò per cui esso si distingue dalle altre forme di comunicazione è la forte stilizzazione del testo, che si presenta estremamente semplice e scandito da una forte tessitura ritmica, attraverso l uso costante di figure di suono (allitterazioni, assonanze, consonanze, onomatopee, talora rime), parallelismi di membri di frasi, anafore, omeoteleuti, figure etimologiche, chiasmi. Il carmen è inoltre ricco di formule, parole costantemente unite (per esempio, nome + epiteto) in determinate sedi della frase. L essenzialità del testo e il ritmo non solo aiutano a fissare facilmente nella memoria i carmina, ma conferiscono loro anche un autorevolezza sacrale, tipica delle formule magiche. I carmina sono testi Il saturnio Sebbene in età arcaica non vi sia una netta distinzione tra poesia e prosa, tuttavia in molti carmina si individuano particolari strutture ritmiche. Tra le diverse forme metriche importate dalla Grecia, l unico verso indigeno utilizzato dai primi abitanti del Lazio (definito, con allusione alla sua storia mitica, Saturnia tellus, la terra dove il dio Saturno aveva trovato riparo dopo essere stato spodestato dal figlio Giove) è il saturnio (o faunio). Secondo gli studi più recenti, esso si definisce come un metro quantitativo costituito da due membri (cola), il secondo dei quali meno lungo del primo, inframmezzati da una breve pausa detta dieresi. Va comunque tenuto presente che la natura del saturnio è fortemente incerta, e alcuni studiosi non escludono la possibilità che, differentemente dagli altri metri classici, il saturnio fosse piuttosto basato sull accentuazione prosodica e fosse in parte simile, Il saturnio è il solo anonimi caratterizzati da una prosa ritmica, scandita, ricca di figure di suono e formule, che conferisce loro un aura quasi sacra. verso latino indigeno; è costituito da due cola separati da una breve pausa detta dieresi. 61

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana