T14 ITA - Encomio dell’eloquenza

L autore Cicerone T14 Encomio dell eloquenza tratto da De oratore I, 31-34 ITALIANO Nel primo libro del De oratore, che costituisce una sorta di introduzione agli altri due, Crasso, il portavoce dei gusti stilistici ciceroniani, e Antonio trattano in generale delle doti e delle cognizioni necessarie all oratore. In questo passo Cicerone, rielaborando in modo originale materiale convenzionale di derivazione greca, fa tessere a Crasso un entusiastico elogio dell eloquenza, del suo fondamentale ruolo nel distinguere l umanità dagli altri esseri viventi, della sua ef cacia e importanza nella società e nella vita privata. 5 10 15 20 25 31. Che cosa c è, infatti, che desti altrettanta ammirazione del sorgere, in mezzo a una infinita moltitudine di uomini, di un individuo in grado di fare, lui solo o con pochissimi altri, ciò che per natura a tutti è concesso? Ovvero, tanto gradevole allo spirito e all orecchio, quanto un discorso elegante e adorno di saggi pensieri e nobili parole? O, ancora, tanto possente e tanto splendido quanto il fatto che il discorso di un solo uomo riesca a modificare le passioni del popolo, gli scrupoli dei giudici, l inflessibilità del Senato? 32. Che c è inoltre di altrettanto regale, nobile, generoso del prestare soccorso ai supplici, del risollevare gli afflitti, del salvare delle vite, dell affrancare dai pericoli, del sottrarre all esilio i concittadini? E che c è di altrettanto indispensabile del disporre costantemente di armi con cui poter proteggersi, o sfidare i malvagi, o vendicarsi se provocati? Ma non pensiamo sempre al foro, ai tribunali, ai rostri o alla curia: che cosa ci può essere di più piacevole nel tempo libero o di più peculiare di una persona colta di un conversare garbato ed elegante sotto tutti gli aspetti? Perché proprio per questa ragione noi siamo incomparabilmente superiori alle bestie: in quanto discorriamo tra di noi e possiamo esprimere a parole i nostri pensieri. 33. E allora, chi negherà la giusta ammirazione a questa capacità, chi dubiterà di dover riservare a essa il massimo sforzo, onde eccellere fra gli uomini stessi proprio in quella facoltà della virtù della quale principalmente l umanità sopravvanza le bestie? E vengo al punto più importante: quale altra forza avrebbe potuto raccogliere in un solo luogo gli uomini sparsi qua e là, o condurli da una esistenza selvatica e agreste a questo vivere umano e civile o istituire leggi, tribunali, diritti, una volta formatesi le comunità civili? 34. Ma per non cercare altri argomenti, che sono pressoché innumerevoli, sintetizzerò in breve: affermo che nella saggia guida di un oratore compiuto sta il fondamento non solo del suo prestigio personale, ma anche della salvezza di moltissimi cittadini e dell intero Stato. Perciò continuate come state facendo, giovani miei, ad applicarvi all attività cui vi state dedicando, sì da poter dare onore a voi stessi, vantaggi agli amici, giovamento allo Stato. (trad. M. Martina) 609

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana