T15 LAT ITA - I gesti e l’espressione del volto

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI Analisi del testo Eloquenza e saggezza all origine del progresso Grazie all eloquenza gli uomini si sono riuniti nella vita associata e hanno adattato le leggi, le forme dei giudizi, i termini del diritto alla loro indole, ai loro costumi e bisogni. Quella a cui pensa Cicerone è naturalmente un eloquenza supportata dalla saggezza: arte ce del progresso fu «un uomo veramente grande e saggio (De inventione I, 2 T12), un oratore capace di elaborare «un discorso elegante e adorno di saggi pensieri e nobili parole e di porsi alla «saggia guida di altri meno dotati di lui. Crasso sottolinea come la saggezza supportata dal buon uso della parola garantisca la pace sociale e la libertà: un illuminata eloquenza può apportare benessere all intera civitas, recare salus ai singoli e allo Stato, «modi care le passioni del popolo, gli scrupoli dei giudici, l in essibilità del Senato (rr. 6-7). L utilità privata dell eloquenza Dell eloquenza si mettono in risalto anche i risvolti positivi che essa ha nei rapporti privati, in quanto può favorire una con- versazione garbata ed elegante sotto tutti gli aspetti. evidente come sotteso alle considerazioni di Crasso sia il concetto di humanitas, intesa come cultura enciclopedica, soprattutto letteraria, e come raf nata eloquenza, in virtù delle quali l uomo colto e urbano si distingue da quello ignorante e rozzo (cfr. De partitione oratoria 90: hominum duo esse genera, alterum indoctum et agreste, quod anteferat semper utilitatem honestati, alterum humanum et politum, quod rebus omnibus dignitatem anteponat, «Ci sono due tipi di uomini: l uno ignorante e rozzo, che antepone sempre l utile all onesto, l altro, colto e raf nato, che antepone a tutte le cose la propria dignità ). Di conseguenza, secondo Crasso l oratore ideale, come si legge nel passo immediatamente successivo a quello riportato, «ancora distaccato dalle esigenze del foro, delle assemblee, dei tribunali e del Senato deve essere «compiutamente formato in ogni campo della parola e della conoscenza (trad. M. Martina). Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE T15 I gesti e l espressione del volto tratto da De oratore III, 220-223 LATINO ITALIANO Crasso attribuisce un ruolo molto rilevante all actio. Nel passo qui proposto egli sottolinea l importanza del gesto, dell espressione del volto e degli occhi, interpreti dell anima . 220. Omnis autem hos motus subse qui debet gestus, non hic verba expr mens scaenicus, sed universam rem et sententiam non demonstratione, sed significatione declarans, laterum inflexione hac forti ac virili, non ab scaena et histrionibus, sed ab armis aut etiam a palaestra; manus autem minus arguta, digitis subse quens verba, 220. Tutte queste emozioni devono essere accompagnate dal gestire, ma non da quello teatrale che dà espressione a ogni parola, bensì da un gestire che chiarisca la situazione e il pensiero in generale, non con la mimica ma con semplici cenni, e questo portamento del busto vigoroso e virile, preso non dalla scena e dai teatranti, ma da chi si esercita con le armi e nella palestra. I mo220. Omnis autem niendis Omnis hos motus: omnis presenta la terminazione arcaica di accusativo plurale (= omnes). Tra le emozioni (hos motus) Cicerone ha enumerato la collera e il dolore, la violenza e la paura, la gioia e la depressione. non hic verba a palaestra: nota 610 l antitesi* prima tra due blocchi, poi tra gli elementi appartenenti al secondo di essi (non demonstratione, sed signi catione laterum in exione; non ab scaena a palaestra); signi catio è termine proprio del lessico retorico. Exprime re ha in Cicerone un accezione negativa, in quanto indica la traduzione fedele e pedissequa, una semplice riproduzione delle parole della lingua di partenza. manus minus arguta: come ai successivi bracchium e supplosio pedis, si sottintende esse debet o sit. Manus, in paronomasia* con minus, ha il valore pregnante di gesto della

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana