T4 LAT ITA - L’elogio di Epicuro

L autore Lucrezio (vera ratio naturaque rerum), e accanto a essi le diverse espressioni indicanti gli atomi (rerum primordia, v. 55; semina rerum, v. 59; corpora prima, v. 61). Se natura e res sono tanto importanti da essere già nel titolo, anche ratio è parola estremamente frequente nel poema lucreziano con oltre duecento occorrenze, nei signi cati, di volta in volta, di argomento , pensiero , teoria o norma . Qui vera ratio al v. 51 indica la vera dottrina , quella epicurea, mentre al v. 54 indica la norma , il sistema , e al v. 59, attraverso la metafora del render conto , la teoria che deve essere spiegata. Una fase di revisione? L elenco degli argomenti che Lucrezio dichiara di voler trattare nel resto dell opera crea perplessità, perché sembra riferirsi solamente ai temi contenuti nei libri I, II e V, e preannuncia, come si è detto ( p. 459), un ampia sezione sugli dèi che in realtà non esiste. ormai opinione generalmente accettata che la prima redazione del poema non contenesse i libri III e IV, e si deve quindi supporre che questo proemio sarebbe stato modi cato in un secondo momento, in fase di revisione, se Lucrezio ne avesse avuto la possibilità. Mettiti alla prova Laboratorio sul testo ONLINE T4 L elogio di Epicuro tratto da De rerum natura I, 62-79 LATINO ITALIANO Dopo l inno a Venere, la dedica a Memmio e l annuncio dell argomento del poema, l ampia sezione di apertura prosegue con l elogio di Epicuro, l uomo che per primo «percorse con la mente e col cuore l universo immenso (v. 74), liberando l umanità dal «peso della religione (v. 63). Metro: esametri 65 de cu m v ta ia ce re t Hu ma na a nte o cu lo s | foe Humana ante oculos foede cum vita iaceret in terris oppressa gravi sub religione, quae caput a caeli regionibus ostendebat horribili super aspectu mortalibus instans, primum Graius homo mortalis tollere contra est oculos ausus primusque obsistere contra; Quando la vita umana vergogna agli occhi di tutti giaceva a terra oppressa dal peso della religione che dalle regioni del cielo mostrava il capo con orribile volto, dall alto incombendo sui mortali, per primo un uomo greco ardì levarle contro gli occhi mortali, per primo osò metterlesi contro: 62-65. Humana instans La religione viene descritta come un mostro che incombe dall alto sui mortali (gravi religione; horribili super aspectu mortalibus instans), ed è fonte di ogni preoccupazione e angoscia. Lucrezio affronta direttamente un accusa che gli potrebbe venire da Memmio (cfr. vv. 50-53), e dichiara subito che empia è proprio la religio tradizionale. Gran parte delle paure che l epicureismo cerca di combattere sono generate da un interpretazione sbagliata dei fenomeni celesti (come i fulmini e i tuoni citati ai vv. 68-69), che vengono considerati frutto del volere degli dèi anziché risultato di meccanismi naturali. 66-71. primum Graius cupiret Epicuro è descritto come un eroe dell umanità, il primo (primum) che ha saputo ribellarsi alla concezione tradizionale della Audio LETTURA religione. Proprio per questa particolare connotazione antireligiosa del messaggio epicureo Lucrezio può dichiarare che Epicuro è stato il primo a liberare l umanità. tollere: i manoscritti lucreziani riportano la lezione tollere, sollevare , ma Nonio Marcello, un grammatico e lessicografo attivo nel IV (o V) secolo d.C., legge tendere nel senso di drizzare, protendere . indubbio che, rispetto al registro semplicemente descrittivo di tollere, tendere è più enfatico e meglio si adatta al carattere con ittuale della ribellione di Epicuro nei confronti della religio tradizionale. Per questo tendere è preferito da molti editori recenti, anche se potrebbe naturalmente trattarsi di una congettura antica. 481

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana