LA STRUTTURA DELL’OPERA

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI in breve luce della fisica epicurea ( spiegazione dei libri II e V), non solo Roma, ma il mondo intero sono destinati a dissolversi: una posizione ben diversa dalla fiducia con cui si considerava Roma una città privilegiata dagli dèi e destinata a regnare in eterno. Ciò che dà Il poema come un percorso educativo Nel poema è in primo piano il tentativo sincero coesione al poema e appassionato di convincere il lettore della bontà dell epicureismo. Il De rerum natura ripaga è il percorso di generosamente una lettura che si mostri consapevole di quest intenzione ambiziosa e che apprendimento veda le varie parti del poema come fasi successive di un percorso educativo. Infatti, se un che il destinatario è chiamato a poema didascalico sulla natura delle cose non può esibire una trama nel senso tradiziointraprendere nale del termine, va notato che Lucrezio ne costruisce una, di fatto, centrandola sull iter di gradualmente, fino istruzione e conversione che ruota intorno al destinatario e fa del suo progresso il motore a padroneggiare i princìpi della narrativo dell opera. Non a caso, i riferimenti diretti a Memmio si riducono nel corso del dottrina epicurea. poema, fino a che il suo nome esce di scena: il tu che all inizio del poema si rivolgeva appunto a un destinatario specifico diventa gradualmente onnicomprensivo. A tale scopo è chiara la consequenzialità che Lucrezio impone alla sua esposizione: i primi due libri sono dedicati a dimostrare gli assunti fondamentali della fisica epicurea; nel quarto libro al lettore viene presentata una serie di fenomeni naturali da interpretare alla luce di quei princìpi e da intendere come esempi della loro applicazione. Il lettore che abbia ben appreso la dottrina del maestro ne saprà comprendere altri in piena autonomia. Il poema aspira insomma allo status di manuale sempre pronto a sciogliere dubbi e allentare la morsa della paura irrazionale; ma nella prima esperienza di lettura, quella che si presuppone fondamentale per la conquista del nuovo adepto, è importante soprattutto scandire le tappe dell insegnamento in modo efficace, senza sconvolgere il discepolo fino a farlo ritrarre impaurito. „ LA STRUTTURA DELL OPERA Testo PLUS Il primo cardine della loso a epicurea Libro I L opera si apre con un inno a Venere ( T2), invocata quale forza generatrice della natura. Fin dall inizio Lucrezio cerca di difendere l epicureismo da una potenziale accusa di empietà ( T3, T4), accusa che egli rivolge alla religione tradizionale (religio). A tal proposito viene raccontato l episodio mitico del sacrificio di Ifigenìa da parte del padre Agamennone, perpetrato al fine di permettere all esercito acheo di salpare per Troia con l auspicio degli dèi ( T5). La superstizione religiosa ha instillato nelle menti degli uomini paure inutili, dal momento che non vi è nulla dopo la morte. L investigazione scientifica della natura condotta dal greco Epicuro ed esposta in poesia da Lucrezio, al contrario, può liberare l uomo da falsi timori e rivelargli che nulla viene creato da un potere divino ( T6) e nulla si dissolve completamente ( T7). L universo è composto soltanto da atomi, corpi minuscoli, indistruttibili, invisibili e di numero infinito, e dal vuoto, una dimensione illimitata nella quale si muovono gli atomi. Filosofi come Eraclìto, Empèdocle e Anassàgora avevano creduto che l universo fosse costituito da diversi elementi, ma le loro tesi si dimostrano erronee, secondo Lucrezio, alla luce delle argomentazioni epicuree. Libro II L osservazione delle leggi dell universo conduce a tutto ciò cui l uomo tende per natura, ossia una vita contemplativa lontana dagli affanni delle attività della società e da piaceri non necessari, e nella quale, invece, siano soddisfatti i piaceri utili a scacciare il dolore ( T8). Lucrezio procede quindi con la descrizione del moto degli atomi ( T9, T10): la loro velocità supera quella della luce e la direzione verso la quale tendono è il basso a causa del peso che li spinge. La varietà delle aggregazioni è dovuta a una deviazione minima (clina men) della traiettoria degli atomi, i quali, in questo modo, finiscono per collidere, dando luogo a composti di molteplici forme e dimensioni. Se gli atomi non deviassero mai dalla loro traiettoria, tutto ciò che avviene sarebbe preordinato dai fati e non ci sarebbe alcuna possibilità di agire liberamente; al contrario, le deviazioni consentono alla volontà di infrangere la legge del fato e di procedere secondo il proprio piacere o secondo una libera scelta. Insomma, l assenza di determinismo rende possibile la libertà. Gli atomi, inoltre, possono essere di numerose ma non infinite forme: ciò spiega perché i corpi vengono percepiti diversamente dagli stessi sensi, cioè 462

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana