Lo stile

Il contesto letterario La letteratura della crisi della repubblica in breve In passato si è ritenuto che, nella composizione della sua opera, Cornelio Nepote fosse animato da un intento nazionalistico, quello cioè di mostrare la superiorità dei Romani nei vari campi presi in esame; oggi, invece, si tende a riconoscere che la sua opera è animata da un fondamentale relativismo culturale. Nella prefazione al libro sui generali, infatti, egli invita il lettore romano a non stupirsi delle usanze di altri popoli che a lui possano risultare strane: egli, da parte sua, giudicherà i personaggi sulla base delle loro antiche istituzioni e della mentalità che è loro propria (mores eorum secutos). Va detto, certo, che le qualità che l autore utilizza come metro di giudizio per impartire lode o biasimo ai personaggi presi in considerazione sono tipicamente romane: valutare un individuo appartenente a un altra cultura sulla base del possesso di doti come la pietas, l abstinentia, la diligentia, vuol dire infatti giudicarlo secondo i canoni tipici della mentalità tradizionale romana. Nonostante ciò, alla base della sua operazione letteraria rimane un apprezzabile volontà di aprirsi alla conoscenza di altre culture, tanto più che questa viene messa in atto in un momento storico in cui a Roma i sentimenti nazionalistici sono ancora molto forti. Si consideri, per esempio, che Cornelio Nepote è uno dei pochissimi storici romani a valutare con imparzialità ed equilibrio la figura di Annibale. La vita di Attico Occupa un posto di rilievo fra le biografie di Cornelio Nepote, per originalità, quella dedicata ad Attico. Per l astensionismo politico che caratterizza la sua vita, e che era estraneo ai valori tradizionali romani, Attico incarna un nuovo modello etico, quello di un uomo di grande cultura che contrappone al suo disimpegno dalla vita pubblica il possesso di altri valori, per così dire, più moderni: generosità e lealtà nei confronti degli amici, discrezione, modestia. Lo stile Opere per lettori semplici Cornelio Nepote non può essere certo annoverato fra i grandi scrittori della letteratura latina: la lingua è semplice, spesso caratterizzata da tratti colloquiali, e gran parte delle sue biografie presenta, stilisticamente, un carattere sommario e poco rifinito. probabile che egli si rivolgesse a un pubblico, se non popolare, certo appartenente a una fascia media (come funzionari, homini novi privi di un bagaglio culturale, burocrati): lo stesso Nepote fa riferimento a lettori digiuni di lettere greche che avevano bisogno di intrattenersi piacevolmente e, al contempo, di essere informati attraverso un discorso privo di difficoltà lessicali o retoriche. Lo stile di Cornelio è volutamente spoglio, disadorno, semplice affinché le sue opere possano essere lette da un pubblico privo di un bagaglio culturale. La fortuna Cornelio Nepote gode di grande fortuna fino alla tarda antichità: in particolare, gli Exempla sono probabilmente presi a modello da Valerio Massimo (vissuto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.) per i suoi Dicta et facta memorabilia, mentre il De viris illustribus influenza profondamente la letteratura biografica successiva, ispirando probabilmente le Vite parellele dello scrittore greco Plutarco (ca 50-120 d.C.) e il De viris illustribus di Svetonio (vissuto tra il I e il II secolo d.C.). Poco noto durante il Medioevo e poco apprezzato dagli umanisti, Cornelio Nepote verrà recuperato in età moderna soprattutto come autore scolastico, per la semplicità e l immediatezza della sua prosa. 353

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana