Græce loqui - La poesia ellenistica e la sua influenza sui

LA CRISI DELLA REPUBBLICA E LE GUERRE CIVILI LEZIONE TRECCANI gr ce loqui Il carattere innovativo della poesia callimachea La poesia ellenistica e la sua influenza sui poeti neoterici Convenzionalmente si fa iniziare l ellenismo dalla morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C.: a partire da questa data il vastissimo impero conquistato dal sovrano macedone viene suddiviso in differenti regni dai suoi generali, i diàdochi (dal greco diàdochoi, successori ). Tra questi acquista particolare importanza il regno d Egitto, fondato dal generale Tolemèo nel 305/304 a.C. La rilevanza di questo regno per la cultura ellenistica è legata alla creazione, forse già da parte di Tolemèo I, di una biblioteca nella città di Alessandria. All interno di questo importantissimo polo culturale operano dotti di singolare capacità, come Zenòdoto di feso (330260 a.C.), Aristofane di Bisanzio (257-180 a.C.) e Aristarco di Samotracia (220-143 a.C.), grazie ai quali si sviluppa il primo, grande filone della filologia greca. Fra le mura della biblioteca di Alessandria, inoltre, prende corpo una tendenza poetica dai moderni chiamata alessandrinismo che vede proprio negli intellettuali appartenenti a quel circolo i suoi più celebri esponenti. Il rappresentante più noto e rilevante della poesia ellenistica è Callimaco (ca 310-240 a.C.), originario di Cirene (in Libia). Disdegnando i lunghi poemi epici, egli compone: un epillio*, cale, sulla sosta che l eroe ateniese Tèseo avrebbe fatto nella casa di cale, povera e anziana, prima di sfidare il toro di Maratona; sei inni, parte in esametri, parte in distici elegiaci; i Giambi, tredici componimenti in metro vario e di altrettanto vario argomento, ma spesso costituiti da mordaci, sebbene nascosti, attacchi ai colleghi di Alessandria; gli itia, Le cause , un poema eziologico (cioè teso a illustrare le origini di miti, nomi e usanze) in quattro libri; sessantatré epigrammi di argomento vario. Uno dei nemici artistici di Callimaco è probabilmente il bibliotecario Apollonio Rodio (III secolo a.C.): autore di un poema epico fortunatamente giunto fino a noi, gli Argonautikà, in apparenza sembra ricondurre argomento e forme al tradizionale stile omerico. In realtà, la 342 Presunto ritratto di Callimaco. fattura stilistica del poema, la rilevanza assegnata all argomento amoroso, incarnato nella storia di Medea e Giàsone, e l insolita brevità (appena quattro libri) denunciano chiaramente la forte influenza delle nuove tendenze poetiche. Nelle opere di questi autori emergono alcuni dei tratti principali della poesia alessandrina, recepiti anche a Roma dai poeti neoterici: la doctrina, che si sostanzia in raffinate allusioni agli autori precedenti e a varianti mitologiche minori; la predilezione per una poesia leggera (il corrispettivo termine latino, lev tas, è centrale nella poetica catulliana), distante cioè dai grandi poemi epici e dalle poesie intellettualmente impegnate, senza però rinunciare alla purezza linguistica e all erudizione letteraria; il motivo della polemica letteraria sviluppata attraverso la poesia. Va sottolineato, infine, che nell ellenismo ha largo sviluppo la forma dell epigramma: tale genere letterario nato come iscrizione, spesso tombale assume in quest epoca il suo ruolo formalmente indipendente. Di grande rilevanza per i poeti neoterici sono gli esponenti della cosiddetta scuola fenicia , così chiamata perché da questa zona del Vicino Oriente ne provengono gli autori, in particolare Meleagro di Gàdara e Antìpatro di Sidòne. I loro struggenti epigrammi amorosi, conservati in una raccolta di epoca bizantina, l Antholog a Palatina, sono rintracciabili come sicuri modelli per moltissimi poeti latini.

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana