LA POESIA

Il contesto letterario La letteratura della crisi della repubblica in breve „ LA POESIA La poesia di questo periodo è marcatamente connotata dall emulazione dei modelli greci. Ciò non si traduce però in una pedissequa imitazione di tali modelli, ma anzi conferisce ai poeti di questo periodo una freschezza e una vitalità tali da preparare il terreno alla grande svolta dell età augustea. I poeti neoterici (o poetae novi) sono i primi a creare un nuovo spazio per la lirica, consentendo all interiorità del singolo autore di guadagnare campo rispetto alla dimensione politica che aveva saturato il bacino tematico della tradizione poetica precedente. A Lucrezio si deve invece un poema, il De rerum natura, che appartiene al genere didascalico ma che, lungi dall essere un mero elenco di insegnamenti, rappresenta uno dei risultati più profondi della produzione poetica latina e occidentale: è un testo di filosofia e scienza insieme, dove non rimane ignorata quella conquista dell interiorità già centrale per i neoterici e che verrà avvertita dall altra grande anima della poesia romana, quella di Virgilio. VideoRIPASSO I generi: la lirica La poesia neoterica I temi fondanti e il nome La poesia neoterica ha il suo massimo esponente in Gaio Valerio Catullo. L amore, i sentimenti e i bisogni dell io lirico, la beffa e il riso sono tra i temi che questi autori sviluppano con maggior successo, gettando sempre lo sguardo al mondo greco e alla sua mitologia. Proprio la centralità della dimensione individuale e del più ampio tessuto allusivo che rimanda a un intera cultura letteraria rappresenterà la loro principale eredità, trasmessa senza soluzione di continuità ai loro successori, fino alla caduta dell Impero romano. Il nome di neoterici risale all antichità e identifica un movimento letterario che, fin dalla sua nascita, è stato percepito come una corrente unitaria, nettamente distinta dalla tradizione poetica che rappresentava i gusti della maggioranza dei lettori e degli autori contemporanei. Artefice di questa definizione è Cicerone. Per quanto egli stesso componga versi di ispirazione alessandrina ( p. 342), in tre passaggi delle sue opere parla sprezzantemente di Catullo e della sua cerchia; proprio da qui derivano i tre nomi con cui essi sono noti ancora oggi: poetae novi (Orator 161); neòteroi (Epistulae ad Atticum VII, 2, 1), da cui poesia neoterica ; cantores Euphorionis (Tusculanae disputationes III, 45). Le prime due definizioni rimarcano la novità di questi poeti, giovani anche d età, dediti a uno stile poetico fortemente grecizzante e lontano dai gusti delle generazioni precedenti; l ultima, quella di cantores Euphorionis, rende invece ragione dell apprezzamento e della sapiente imitazione dei modelli alessandrini, chiamando in causa il poeta Euforiòne di Càlcide (275-200 a.C.), autore di epigrammi e poemetti che in questi stessi anni viene forse tradotto in latino da Cornelio Gallo. Le definizioni di poeti neoterici, poetae novi e cantores Euphorionis si devono a Cicerone: egli conia questi appellativi per riferirsi in maniera sprezzante agli autori della cerchia catulliana. Giulio Aristide Sartorio, Risveglio (particolare), 1904-1923. Milano, Fondazione Cariplo. 341

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana