Tua vivit imago - volume 1

L autore Plauto Analisi del testo Psèudolo e le armi dell ingegno Questo brano segue subito un monologo in cui Psèudolo si è detto certo di riuscire a ottenere il proprio scopo, ossia trovare i mezzi per riscattare la cortigiana Fenicia e farla unire al suo padroncino, Calidòro ( T16). Ai vv. 571-572 aveva affermato di volersi ritirare in casa per «concentrare nella mia testa gli squadroni dei miei imbrogli (trad. C. Carena; in latino: concedere aliquantisper hinc mi intro lubet, / dum concenturio in corde sycophantias), e la metafora bellica prosegue, in effetti, nel brano in esame: i pensieri di Psèudolo sono immaginati come dei manipoli di guerra, che avanzano minacciosi contro Ballione, il lenone di Fenicia, e Simone, il padre di Calidòro. Il linguaggio di questo scoppiettante monologo è, infatti, quello di una marcia guerresca, ma fatta di pensieri: nella fantasia di Psèudolo, le sue astuzie sono legioni (r. 10), addirittura un intero esercito (meum exercitum, v. 587, r. 12), così come i due avversari sono dei nemici pubblici (perduellis, v. 583, r. 7). Allo stesso modo, la callid tas, l astuzia di Psèudolo sarà come un tiro di balestra (exballistabo, v. 585) e il suo ne sarà un assedio, destinato a sicuro successo («Ci sarà bottino per tutti, da riempirci e caricarci io e i miei compagni , rr. 13-14). Quali altre armi, infatti, potrebbe avere un servo? La sua astuzia, il suo ingegno, il suo acume sono a tal punto evidenti e potenti che persino degli uomini ricchi e liberi sono destinati a soccombere sotto i colpi ben mirati di un intelligente schiavo. Un interpretazione in chiave metateatrale Secondo il latinista Marino Barchiesi (1924-1975), l impiego così intensivo e vistoso delle immagini belliche prepara l entrata in scena di un nuovo personaggio, rpace, messaggero del soldato macedone Polimacheroplàgide (nome parlante che scimmiotta i com- posti dell epica e signi ca qualcosa come dai molti colpi di spada ); sul piano metateatrale, anzi, è come se la marcia militare di Psèudolo evocasse il personaggio: «Un altro segmento d azione, una pausa colmata dal autista, ed ecco Psèudolo irrompere: ha trovato. Quale sia l idea non viene comunicato: in compenso, il nostro drammaturgo sfoggia una serie di immagini militaresche così lussureggiante da lasciare a grande distanza le precedenti commedie. Tutto questo tambureggiare ha un signi cato? Certo, perché evocato da esso giunge in scena l uomo ignaro che porta la soluzione e che vedi caso è appunto un ero uomo di guerra. Ancora una volta, la parola è stata creativa come la cetra di Anfìone . Secondo il mito, con il suono di una lira donatagli da Ermes, Anfìone avrebbe mosso le pietre e così costruito le mura della città greca di Tebe (in Beozia): con questo paragone, lo studioso intende suggerire che, tenendo conto dell assimilazione del servus call dus al poeta ( T13), in un certo senso sono le stesse parole di Psèudolo a far sì che entri in scena il nuovo personaggio, il cui arrivo pone, in effetti, le premesse per una positiva soluzione del problema che il servo si trova a fronteggiare. Statuetta in bronzo che riproduce un attore comico che indossa una maschera e recita la parte di uno schiavo. Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. In questo passo l atteggiamento di Psèudolo sembra molto diverso da quello che lo aveva caratterizzato precedentemente ( T13). Che cosa esprime questo nuovo monologo del servus? 2. A quale genere letterario è accostabile l espressione «Discendo da una tale stirpe ch è mio dovere compiere grandi imprese, luminose ancora a lungo dopo di me (rr. 15-16) dal punto di vista stilistico? Quale effetto produce sul testo? 189

Tua vivit imago - volume 1
Tua vivit imago - volume 1
Età arcaica e repubblicana