Tua vivit imago - volume 1

L autore Plauto Analisi del testo L ossessione per la propria ricchezza Nel passo emerge con forza l indole della gura di Euclione, vecchio avaro ossessionato dalla paura di essere derubato. Euclione è caratterizzato da un avarizia che assume contorni quasi patologici: dal momento del ritrovamento del tesoro, favorito dal Lar (che, come si è visto, vuole in questo modo aiutare Fedra, glia di Euclione, T7), la sua vita è diventata un inferno. Terrorizzato, non si allontana più da casa ed è convinto che chiunque lo avvicini miri in realtà al suo tesoro. Gli effetti comici scaturiscono proprio da questo equivoco, come in una famosa scena in cui Megadòro (vv. 178-271), il ricco vicino di casa di mezza età, gli chiede la mano della glia pur sapendola priva di dote, mentre l avaro è convinto che l uomo abbia scoperto il suo segreto e miri a impadronirsi del tesoro. Un personaggio sfaccettato Euclione è uno dei personaggi più complessi del teatro plautino: se l autore spesso mette in scena tipi unidimensionali, con Euclione mostra invece di voler approfondire in maniera più accurata un carattere; ed è proprio questo personaggio a rendere l Aulularia quasi il prototipo di quella che si de nisce come commedia di caratte- re , un genere destinato a grande fortuna, da Terenzio al moderno teatro comico. Il personaggio dell avaro non è, di per sé, un invenzione plautina, in quanto è ampiamente attestato nella tradizione greca: oltre allo Strepsìade delle Nuvole di Aristofane, memorabili sono gli avari di Menandro, fra i quali spicca la gura di Smìcrine nello Scudo, formidabile mescolanza di avidità, ipocrisia e malvagità. Rispetto ai modelli greci, tuttavia, Euclione mostra più sfaccettature: avaro per appartenenza familiare, come rivela nel prologo il Lar familiaris ( T7), egli soffre a causa del suo tesoro, fonte per lui di in nita felicità e insieme di altrettanto in nite angosce per il timore di doversene separare: «Andiamo subito a vedere se l oro sta ancora come l ho riposto. Quante preoccupazioni mi dà! Una vera iattura (rr. 19-20). L amore assoluto che lo lega alla sua pentola colma d oro lo porta a dif dare di tutti, a isolarsi, a concentrarsi solo su questo sentimento, a non vedere altro al di là della sua ossessione, con esiti nanche paradossali: «nella mia casa non voglio che s introduca nessuno in mia assenza. Anzi ti avverto n d ora di questo: la Buona Sorte, se venisse, tu non lasciarla entrare (rr. 42-44). Laboratorio sul testo COMPRENSIONE 1. La prima scena della commedia fonda la sua vis comica su alcuni fraintendimenti che coinvolgono i due personaggi. Di che cosa ha paura Euclione? A che cosa sta attenta, invece, Stàfila? 2. Perché Euclione raccomanda a Stàfila di dire a chiunque dovesse bussare alla sua porta che i ladri hanno portato via ogni cosa? 3. Quali sono gli atteggiamenti dei conoscenti che mettono in allarme Euclione? Che cosa ha intenzione di fare il vecchio per non destare sospetti? COMPETENZE ATTIVE Per discutere insieme Thomas Paine (1737-1809) è stato un rivoluzionario, un filosofo e uno dei padri fondatori degli Stati Uniti d America. Nella sua opera, intitolata Senso comune (1776), scrisse: «L avarizia impedirà ad un uomo di finire in miseria, ma in genere lo rende troppo pauroso per consentirgli di diventare ricco . Per quale motivo Paine ritiene che un avaro non potrà mai diventare ricco? Dopo aver diviso la classe in due gruppi, organizzate un dibattito a sostegno (gruppo 1) e a confutazione (gruppo 2) della tesi dell autore. Mettiti alla prova ESERCIZIO ONLINE Per confrontare Leggi su myDbook l ottava novella della prima giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio (1313-1375), quella in cui Guglielmo Borsiere «con leggiadre parole trafigge l avarizia di messere Ermino de Grimaldi ; confronta poi il comportamento dei due avari dell Aulularia e del Decameron. 169

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Età arcaica e repubblicana