T3 ITA - Il finto pazzo

DALLE ORIGINI ALLA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO T3 Il finto pazzo tratto da Menaechmi, vv. 753-875 (atto V, scena II) ITALIANO Dei Menaechmi non conosciamo il modello greco; anche i tentativi di individuarlo attraverso l analisi di alcuni versi del prologo sono risultati vani. In apparenza assai movimentata, la commedia è in realtà basata su un evento molto semplice, ovvero la presenza di due gemelli identici nella stessa città nello stesso momento, a loro insaputa. La perfetta identità dei gemelli ci rende certi che sulla scena venissero interpretati dallo stesso attore, un vero virtuoso: essi si incontreranno solo alla ne della commedia, e soltanto allora interviene un attore secondario. La scena che presentiamo vede l incontro fra Menecmo II (i due personaggi, gemelli e omonimi, vengono distinti con i numeri secondo l ordine di apparizione sulla scena) e la moglie di Menecmo I, a cui il marito ha sottratto un mantello per regalarlo a una cortigiana. La donna, convinta di incontrare lo sposo fedifrago, lo prende a male parole, ma resta interdetta di fronte alla reazione del giovane, che afferma di non conoscerla. Ella manda allora a chiamare il padre perché la aiuti in questa singolare situazione. Dopo una serie di equivoci, Menecmo II, per cavarsi d impaccio, ha la brillante idea di ngersi pazzo, con conseguenze disastrose. Quello della pazzia è un motivo che percorre tutta la commedia: ognuno dei due gemelli crede di avere a che fare con dei pazzi ed è, a sua volta, creduto pazzo o, più avanti, si nge tale. 5 10 15 20 Entra lentamente il suocero di Menecmo I, appoggiandosi a un bastone e mormorando fra sé. VECCHIO Come gli anni miei permettono e richiede l evenienza il mio passo allungo e affretto, ma sia chiaro, non è facile. La prestezza se n è andata, gli anni mi hanno arrugginito, ho pesante il corpo, sono dalle forze abbandonato. Brutta età, gran brutta merce! Quante cose brutte brutte la vecchiaia porta appresso! Se volessi enumerarle, ci vorrebbe troppo tempo.1 Ma ora un altra cosa mi angustia lo spirito e il cuore. Cosa sta capitando, per cui mia figlia mi ha chiesto improvvisamente di raggiungerla? E senza informarmi di cosa accade e cosa desidera. Perché mi fa chiamare? Però immagino già press a poco di cosa si tratta. scoppiato qualche litigio con suo marito, suppongo. Sempre così queste mogli, che pretendono di avere i mariti ai propri piedi. Orgogliose della propria dote,2 diventano aspre. Anche i mariti spesso non rimangono senza colpa. Però c è sempre un limite al dovere di sopportazione d una moglie, e certo una figlia non 1. Come gli anni troppo tempo: il suocero di Menecmo I entra in scena intonando un canticum sugli acciacchi della vecchiaia. 2. orgogliose dote: inizialmente il vec- 148 chio sembra voler prendere le parti del genero contro la glia, descritta come una uxor dotata particolarmente fastidiosa. L espressione uxor dotata (tratta da un altro passo di Plauto, Asinaria, v. 898) indica quella donna che, già ricca di suo, sottomette il proprio marito, che l ha scioccamente sposata perché allettato dalle sue ricchezze.

Tua vivit imago - volume 1
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Età arcaica e repubblicana