LETTURA D’OPERA - Il Partenone

LETTURA D’OPERA – COMPRENDI E APPREZZA

IL PARTENONE

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La storia Il Partenone, dedicato ad Atena Parthènos (“vergine”), la dea protettrice della città di Atene, è l’edificio maggiore dell’Acropoli. Realizzato in marmo pentelico (così chiamato perché proveniente dal monte Pentelico, a nord-est di Atene), il Partenone fu costruito dagli architetti Ictino e Callicrate, sotto la supervisione di Fidia. Lo scultore intervenne personalmente nelle parti più impegnative, oltre a curare la realizzazione di tutta la decorazione figurata.

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La struttura architettonica Il Partenone è un tempio dorico, che combina anche elementi ionici.

 A  Il perimetro esterno del Partenone è percorso da un colonnato di ordine dorico, con 8 colonne in facciata e 17 sui lati lunghi. Le colonne poggiano direttamente sul basamento a gradini e sopra l’architrave il fregio dorico alterna triglifi e metope.

 B  Nella cella, preceduta da un prònao con sei colonne doriche, una fila a due piani di colonne doriche circondava la statua colossale della dea.


 C  La statua in oro e avorio di Atena Parthènos, realizzata da Fidia, ci è nota solo attraverso copie romane in marmo di dimensione ridotta. La dea è rappresentata in piedi, con il peplo, cioè il vestito drappeggiato delle donne della Grecia antica, e l’ègida, una specie di corta corazza di pelle con al centro la testa di una Gorgone (mostro mitologico con serpenti al posto dei capelli).

Nella mano destra tiene una statuetta di Nike, la dea alata della Vittoria, e poggia la sinistra sullo scudo. L’elmo è sormontato da una sfinge, antico simbolo di regalità, e da due cavalli alati.

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Le sculture Le elaborate decorazioni del Partenone sono opera di Fidia e degli scultori della sua bottega.

 D  Le statue dei frontoni, che rappresentano episodi della vita di Atena, erano originariamente più di quaranta: nel frontone orientale (in corrispondenza dell’ingresso) è raffigurata la nascita di Atena, in quello occidentale lo scontro tra Atena e Poseidone per il possesso dell’Attica.
Nel frontone orientale, osservando da sinistra, si riconoscono: Dioniso semisdraiato che brinda al sorgere del sole; Kore seduta frontalmente; accanto a lei Demetra, volta verso Iris, che è in piedi. Il movimento cresce verso il centro, dove si trovava la statua di Atena che nasce dalla testa di Zeus.

Della parte destra restano le sculture di tre dee (Hestia, Dione e Afrodite).
La tecnica chiamata del panneggio “bagnato” fa sì che la stoffa leggera degli abiti sembri aderire ai corpi delle dee come se fosse intrisa d’acqua. Questo consente di evidenziare l’anatomia dei corpi, anche se coperti da vestiti, e di creare un effetto di chiaroscuro suggestivo e realistico.
 E  Le metope del fregio dorico, che corre lungo la trabeazione esterna del tempio, rappresentano una Gigantomachìa (scontro tra gli dèi e i Giganti), una Amazzonomachìa (lotta tra i Greci e le Amazzoni, coraggiose donne guerriere) e una Centauromachìa (lotta tra i Centauri e il leggendario popolo dei Lapìti): tutti soggetti che alludono alla recente guerra dei Greci contro i Persiani.

Questo fregio è caratterizzato da un rilievo molto staccato dal fondo e dalla suddivisione, propria dell’ordine dorico, in metope e triglifi.

Questa metopa proveniente dal lato sud rappresenta un Centauro mentre soccombe sotto la stretta del Lapìta, che lo afferra per la gola e lo tiene fermo puntandogli addosso il ginocchio.

 F  Lungo la parete esterna del muro della cella si sviluppa il fregio ionico, un bassorilievo continuo, più basso rispetto a quello dorico.

La decorazione rappresenta le processioni delle Panatenee, feste in onore di Atena che si tenevano ogni quattro anni in città.

Nella processione si susseguono efebi a cavallo, sacerdoti, addetti al culto e animali destinati al sacrificio.

I due rami della processione che parte dallo spigolo sud-ovest del fregio si incontrano sul lato est, dove ad aspettarli, seduti, sono tutti gli dèi.


Le sculture dei frontoni e dei fregi non sono mai rigide, ma sono sempre rappresentate con grande naturalezza e realismo: le pose degli uomini e degli animali sono dinamiche, le proporzioni sono rispettate e le muscolature sono ben definite.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte