L’Acropoli di Atene

  L’ACROPOLI di Atene

In 2 parole
Il LUOGO SACRO della città

L’Acropoli di Atene, cioè la città alta su cui sorgevano i templi principali, è il simbolo della potenza politica ed economica della città. Rasa al suolo dai Persiani nel 480 a.C., pochi anni dopo, durante il governo di Pericle, grande uomo politico ateniese, viene riedificata con nuovi edifici religiosi per celebrare la rinascita di Atene e la sua supremazia in Grecia e nel Mediterraneo.

La direzione dell’impresa, che coinvolge i più grandi artisti dell’epoca, viene affidata al celebre architetto e scultore Fidia.

Statue e templi per Atena

All’Acropoli di Atene si accede dalla Via Sacra, che attraversava tutta la città fino alla scalinata di fronte ai Propilei, l’ingresso monumentale all’area sacra. A sinistra dei Propilei, si trova la Pinacoteca, in cui si custodivano i dipinti dei più celebri pittori del tempo, mentre sulla destra c’è il piccolo tempio di Atena Nike (Atena vincitrice). Alle spalle dei Propilei è collocato il basamento su cui anticamente era posta la statua in bronzo della dea Atena Prómachos (Atena “che combatte”), alta circa 7,5 metri e visibile da tutta la città. Nel punto più alto della collina, sorge il tempio maggiore dell’acropoli, il Partenone, così chiamato perché dedicato alla divinità protettrice della pólis: Atena Parthènos (Atena vergine). Ai piedi della collina viene edificato il Teatro di Dioniso, che ne sfrutta il pendio.

E altrove?
IRAN – PERSEPOLI

Nello stesso periodo in cui Atene rinasce (V secolo a.C.), i re persiani della dinastia Achemenide, che a più riprese hanno cercato di conquistare la Grecia e che hanno saccheggiato e distrutto la stessa Atene, erigono la loro capitale, Parsa (per i Greci “Persepoli”). Se l’architettura di Atene celebra i suoi abitanti e la democrazia, Parsa al contrario è una città maestosa, costruita per celebrare il sovrano e impressionare sudditi e nemici.

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Statue-colonna con forme femminili

Nella parte sinistra dell’Acropoli, alle spalle della statua di Atena Prómachos, sorge l’Eretteo, un tempio di forma irregolare, perché realizzato seguendo l’andamento del terreno che presenta più dislivelli. Il tempio era dedicato a più divinità: Atena Polias (Atena “della città”) e Poseidon-Eretteo.

Nel tempio si trova la Loggetta delle Cariatidi, uno spazio architettonico aperto, la cui copertura è retta da sei statue femminili che fungono da colonne. Queste sculture sono dette “cariatidi” per ricordare le donne della città di Carie che, secondo la tradizione, erano state rese schiave per aver dato appoggio agli invasori persiani: rappresentano dunque, simbolicamente, la punizione inflitta dagli Ateniesi a questa città.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte