Nell’Espressionismo astratto non ci sono riferimenti alla realtà, ma solo pure espressioni emotive. In questo filone la pittura affidata alla gestualità è nota come action painting (“pittura di azione”) e lo statunitense Jackson Pollock ne è considerato il massimo interprete.
Dopo un’infanzia tormentata, Pollock si dedica agli studi artistici e, beneficiando di aiuti pubblici, completa la propria formazione a New York.
Nel 1939 scopre, attraverso una mostra, l’arte di Picasso e ne trae nuovi stimoli per la propria ricerca. Ma la svolta decisiva nella sua carriera avviene nel 1942, quando incontra la collezionista e gallerista Peggy Guggenheim (▶ p. 457). Grazie al suo sostegno, Pollock avvia una stagione di intensa creatività e sperimentazione che lo porterà ai vertici dell’arte americana ed europea.