Il Dadaismo è la più giocosa delle avanguardie del primo Novecento. Nasce durante la Prima guerra mondiale come ribellione a ogni regola precostituita della società borghese, ritenuta colpevole di aver soffocato la libertà.
In quegli anni molti artisti, provenienti da tutta Europa, si ritrovano nella neutrale Svizzera, a Zurigo, e lì animano le serate del Cabaret Voltaire con spettacoli ed esibizioni improvvisate che hanno lo scopo di scandalizzare il pubblico. Per loro essere dadaista significa creare opere d’arte in base ad associazioni casuali e avere la licenza di considerare arte qualunque cosa. Il nome stesso è un gioco: la parola “dada” è stata scelta... perché non significa niente!
Quest’operazione di rottura con la tradizione annulla le differenze tra pittura, scultura, poesia, cinema, teatro. Il fondatore del movimento è un poeta, il rumeno Tristan Tzara.