Negli anni successivi alla Prima guerra mondiale, molti artisti europei sentono la necessità di una pausa di riflessione. Si cerca ora di ritrovare alcuni dei punti fermi e delle certezze messe in discussione dalle proposte delle avanguardie artistiche. Si torna così alla tradizione figurativa classica e alla riscoperta dei princìpi di equilibrio, simmetria, armonia.
Il ritorno all’ordine
Il RITORNO all’ORDINE
In 2 parole
Dopo il caos della guerra, un nuovo stile basato sulla TRADIZIONE CLASSICA
Le forme solide di Mario Sironi
In Italia questa necessità di “ritorno all’ordine” è rappresentata da Novecento, movimento nato nel 1922 a Milano e che ha in Mario Sironi (Sassari 1885-Milano 1961) uno dei principali esponenti.
Tra i soggetti della sua pittura ci sono i nudi, costruiti in forme monumentali e solide, ispirate alla tradizione italiana quattrocentesca. In Solitudine la donna ritratta, seduta, si caratterizza per la posa statuaria e la sobrietà dei colori: solo il bianco della veste spicca sulla tela, dominata dai toni del marrone. Anche l’arco a tutto sesto dello sfondo rimanda a un’architettura tradizionale.
L’essenzialità di Arturo Martini
Anche uno dei più grandi scultori italiani, Arturo Martini (Treviso 1889-Milano 1947), torna alla lezione dell’Antico recuperando le forme “primitive” e riprendendo sia la solennità dell’arte classica, sia i soggetti religiosi dell’arte medievale. In una grande scultura di pietra reinterpreta il tema dell’Annunciazione: anziché riproporre il consueto dialogo tra l’arcangelo Gabriele e Maria, crea una composizione verticale molto dinamica. L’angelo scende in volo dall’alto passando davanti alla Vergine, che è colta di sorpresa, mentre il velo si gonfia intorno al suo volto, evocando l’abside di una chiesa medievale.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte