La formazione dello scultore Fausto Melotti è ricca ed estremamente varia: si laurea in ingegneria e parallelamente compie studi musicali e artistici tra Firenze e Milano. Si dedica poi all’arte astratta realizzando opere che partono dalla tecnica futurista di scomposizione delle immagini. Sebbene negli anni Trenta il disinteresse del pubblico e della critica per queste sculture sia totale, trent’anni più tardi incominceranno a essere apprezzate, e oggi sono considerate capolavori indiscussi dell’arte astratta italiana.
Fausto Melotti
Fausto MELOTTI
In 2 parole
L’Astrattismo in SCULTURA, tra RITMO ed EQUILIBRIO
Regolarità e armonia
La Scultura n. 15, risalente al 1935, mostra una composizione molto semplice e lineare, perfettamente equilibrata nel rapporto tra pieni e vuoti e animata dall’elemento curvo che la attraversa.
I segmenti sono lievemente concavi, in modo tale che la luce possa produrre una delicata ombra sulla loro superficie.
Il ritmo in scultura
La Scultura n. 21 è interamente realizzata con elementi di acciaio. Tutta la composizione è basata sulla ripetizione e sulla sovrapposizione di moduli: cubi vuoti, delineati da aste sottili, che contengono sfere o dischi metallici sospesi. Anche in quest’opera spicca la regolarità delle forme astratte e l’equilibrio dell’intera struttura. La disposizione dei moduli conferisce un senso ritmico all’insieme che rimanda alla musica, passione “parallela” dell’artista.
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte