Il filo dell’Arte

Il filo dell’arte

Più imperi, un’unica arte

Le diverse popolazioni che si succedono in Mesopotamia non danno vita a culture molto differenti tra loro.

Anzi, tra l’arte sumera e le successive, fino a quella assira, si può vedere una forte continuità, in primo luogo nei soggetti: si ritrovano spesso, per esempio, scene di guerra o di banchetti, statuette votive, figure di divinità e immagini celebrative dei sovrani.

Anche l’arte dell’antico Egitto rimane invariata nel corso dei tremila anni di storia di questa civiltà, tanto da presentare quasi sempre le stesse caratteristiche: questo permetteva alla popolazione di comprendere, anche a distanza di secoli, il messaggio che ogni dipinto o scultura voleva comunicare, rendendo omaggio al potere assoluto e immutabile del faraone e delle divinità.

Mesopotamia: centri fortificati e ziqqurat

Nel territorio della Mesopotamia si susseguono vari popoli che si organizzano in città-stato, cioè centri urbani fortificati e autonomi con a capo un sovrano, caratterizzati dalla presenza di templi imponenti, le ziqqurat. I più importanti tra questi popoli sono i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri.

  • Sumeri si insediano nel sud della Mesopotamia a partire dal 4000 a.C. A loro si deve la fondazione delle prime città-stato (Ur, Mari, Uruk) e l’invenzione della scrittura cuneiforme.
  • Babilonesi, il cui impero si forma intorno al 1900 a.C., prendono il nome dalla città di Babilonia, che raggiunge il suo massimo splendore sotto Nabucodonosor II (605-562 a.C.), divenendo con i suoi monumenti e rigogliosi giardini la città più importante della Mesopotamia.
  • Gli Assiri, popolo combattivo e fiero, si insediano in Mesopotamia a partire dal 1200 a.C., fondando la città di Assur. Le città e l’arte assire rispecchiamo il carattere di questo popolo guerriero, come dimostrano le imponenti cinte murarie e le decorazioni scultoree, che raffigurano spesso scene di battaglia.

L’antico Egitto: l’arte dei faraoni

L’arte dell’antico Egitto si sviluppa all’inizio del III millennio a.C., quando ha inizio la serie delle dinastie dei faraoni, e si divide in tre grandi periodi.

  • Nell’Antico Regno o Età delle Piramidi (2650-2152 a.C.) si codificano le regole della rappresentazione delle figure e vengono costruite le famose piramidi di Giza.
  • Nel Medio Regno (2065-1781 a.C.) ha un notevole sviluppo la pittura.
  • Nel Nuovo Regno o Età dei Templi (1550-1070 a.C.) si raggiunge il massimo splendore dell’arte egizia; in questo periodo si completa fra l’altro la costruzione delle grandi necropoli (le “città dei morti”) della Valle dei Re e di quella delle Regine.

La società egizia ha una struttura gerarchica con a capo un unico re, il faraone, considerato il rappresentante in terra del dio Horus – la principale divinità egizia – e assistito nel governo dai suoi funzionari. Vengono poi, in ordine di importanza, i sacerdoti e gli scribi, cioè coloro che conoscono e usano la scrittura; i compiti più pesanti sono affidati al popolo, che vive nelle città e nelle campagne, e ai servi di palazzo.

Tutta l’arte egizia, dall’architettura alla scultura e alla pittura, è un mezzo per rendere omaggio alle divinità, al faraone e al culto dei morti. Simbolo di questa civiltà sono infatti le piramidi, enormi tombe erette per celebrare la grandezza e la memoria del sovrano, e per accompagnarlo nella vita dell’aldilà. Ma anche le sculture, le decorazioni parietali e le suppellettili, che i maestosi complessi templari e funerari egizi hanno conservato fino ai nostri giorni, testimoniano la funzione religiosa dell’arte egizia.

Con parole tue

Quale funzione ha l’arte delle civiltà mesopotamiche e dell’antico Egitto?

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte