L’antico Egitto: l’arte dei faraoni
L’arte dell’antico Egitto si sviluppa all’inizio del III millennio a.C., quando ha inizio la serie delle dinastie dei faraoni, e si divide in tre grandi periodi.
- Nell’Antico Regno o Età delle Piramidi (2650-2152 a.C.) si codificano le regole della rappresentazione delle figure e vengono costruite le famose piramidi di Giza.
- Nel Medio Regno (2065-1781 a.C.) ha un notevole sviluppo la pittura.
- Nel Nuovo Regno o Età dei Templi (1550-1070 a.C.) si raggiunge il massimo splendore dell’arte egizia; in questo periodo si completa fra l’altro la costruzione delle grandi necropoli (le “città dei morti”) della Valle dei Re e di quella delle Regine.
La società egizia ha una struttura gerarchica con a capo un unico re, il faraone, considerato il rappresentante in terra del dio Horus – la principale divinità egizia – e assistito nel governo dai suoi funzionari. Vengono poi, in ordine di importanza, i sacerdoti e gli scribi, cioè coloro che conoscono e usano la scrittura; i compiti più pesanti sono affidati al popolo, che vive nelle città e nelle campagne, e ai servi di palazzo.
Tutta l’arte egizia, dall’architettura alla scultura e alla pittura, è un mezzo per rendere omaggio alle divinità, al faraone e al culto dei morti. Simbolo di questa civiltà sono infatti le piramidi, enormi tombe erette per celebrare la grandezza e la memoria del sovrano, e per accompagnarlo nella vita dell’aldilà. Ma anche le sculture, le decorazioni parietali e le suppellettili, che i maestosi complessi templari e funerari egizi hanno conservato fino ai nostri giorni, testimoniano la funzione religiosa dell’arte egizia.