LE CIVILTÀ FLUVIALI
In 2 parole
Celebrazione del POTERE divino e dell’ALDILÀ
Il filo della storia
La nascita delle prime civiltà
A partire dal 4000 a.C. circa, nel Vicino Oriente, nel territorio chiamato “Mezzaluna Fertile” per la sua forma a falce di luna, nascono le prime grandi civiltà della Storia:
- quelle mesopotamiche, nelle terre comprese tra i fiumi Tigri ed Eufrate;
- quella egizia (dal 3100 a.C. circa), lungo il fiume Nilo e sulle coste meridionali del mar Mediterraneo.
Queste civiltà sono dette “fluviali” perché si sviluppano lungo grandi corsi d’acqua, dove i terreni sono fertili e consentono lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento. I piccoli insediamenti sorti lungo i fiumi divengono così, nel corso dei secoli, vere e proprie città. I fiumi, inoltre, sono navigabili: questo favorisce sia gli scambi commerciali sia la conoscenza e il confronto sul piano culturale e su quello artistico con altre città, popoli e culture.
Il primo popolo a stabilirsi in Mesopotamia è quello dei Sumeri, seguiti da Accadi, Babilonesi e Assiri. Presso tutte queste culture, la società è rigidamente divisa in classi e il sovrano, rappresentante in terra della divinità, è venerato come un dio.
La civiltà egizia si snoda in un arco temporale lungo tre millenni, dal IV millennio a.C. fino alla conquista da parte dei Romani nel I secolo a.C.
La società egizia è organizzata in classi con al vertice il faraone, che governa in nome degli dèi ed è venerato a sua volta come un dio.
Il declino sotto le conquiste straniere
Le grandi civiltà fluviali entrano in crisi e perdono la loro autonomia quando si sottomettono ai popoli che invadono i loro territori. Dapprima i Persiani (VI sec. a.C.), poi i Macedoni guidati da Alessandro Magno (IV sec. a.C.) e infine i Romani, che con la battaglia di Azio (31 a.C.) riducono l’Egitto a una provincia romana.
Il declino sotto le conquiste straniere
InsegnArti - volume B
Storia dell’arte