L’esordio nella pittura
Sin da giovane, Leonardo si cimenta non solo con il disegno, ma anche con la pittura. L’Annunciazione risale probabilmente ai primi anni della sua carriera: alcuni particolari dell’opera sembrano infatti ispirati ai lavori di Andrea Verrocchio, orafo, scultore e pittore fiorentino, presso la cui bottega Leonardo svolge il suo apprendistato.
La scena si svolge all’alba, in un contesto aristocratico, che sottolinea simbolicamente la regalità di Maria. La Vergine, infatti, accoglie l’arcangelo Gabriele, giunto ad annunciarle la futura nascita di Gesù, seduta all’esterno di un tipico palazzo rinascimentale, di fronte a un raffinato leggio di marmo, e davanti a un giardino rigoglioso di fiori. Il gesto dell’angelo sembra attraversare lo spazio in orizzontale verso la mano alzata della Vergine; e la stessa direzione è segnata dal gioco di sguardi.
Sulla destra, la porta aperta rivela lo scorcio della camera di Maria. Sullo sfondo, oltre la balaustra e i cipressi, la veduta digrada mostrando una città affacciata su un lago. Per rappresentare i piani più lontani, Leonardo usa la prospettiva aerea, una tecnica di sua invenzione, che simula gli effetti provocati dalla luce e dall’aria sulla visione delle cose collocate a una certa distanza, che risultano più piccole e meno nitide.