La pittura su tavola

La PITTURA su tavola

In 2 parole
COLORI VIVACI e FORME SEMPLICI per racconti di fede

Della pittura murale romanica resta oggi una percentuale minima, perché gli affreschi sono stati spesso coperti in epoche successive o sciupati dal tempo. Sappiamo tuttavia che sulle pareti delle chiese, soprattutto nella parte absidale, erano dipinte grandi scene caratterizzate dalla stessa fantasia decorativa dei mosaici, dei pavimenti e delle sculture dell’epoca. Nel corso del XII secolo compare anche la pittura su tavola: il suo stile è rigido, con figure frontali ispirate all’arte bizantina.
Le croci dipinte

Gli esempi più frequenti di pittura romanica sono i crocifissi figurati, grandi tavole dipinte su legno sagomato a forma di croce, che in genere si trovavano appese sopra l’altare maggiore della chiesa per essere ben visibili ai fedeli.

La Croce 432 è un esempio di “Cristo trionfante”, cioè una rappresentazione di Cristo vivo sulla Croce, ad esprimere l’idea della vittoria della vita sulla morte. L’immagine di Gesù è priva di realismo: il corpo è rigidamente frontale, ben aderente alla croce e non accasciato sotto il peso della morte; il volto è sereno, con gli occhi spalancati e lo sguardo fisso.

Il gusto per la narrazione, tipico dell’arte romanica, è affidato alle scene con Storie della Passione e della Resurrezione, nei riquadri ai lati del corpo di Gesù e ai suoi piedi.

InsegnArti - volume B
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Storia dell’arte