Percorsi di educazione civica

AGENDA 2030 AGENDA 2030 AGENDA 2030 OBIETTIVO OBIETTIVO OBIETTIVO 5 Bava Beccaris, Kuliscioff venne arrestata insieme a Turati con l accusa di essere tra gli organizzatori della rivolta. Anna venne condannata a due anni di carcere, poi ridotti a sei mesi grazie a un indulto; Turati lasciò il carcere dopo un anno ed entrambi ripresero l attività politica. La politica riformista di Turati in parlamento rese possibile la collaborazione con Giolitti, allora a capo di un governo liberale, e consentì l attuazione di riforme che migliorarono le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici. Il fitto carteggio che Anna ebbe con Turati in questi anni testimonia la stretta collaborazione tra i due, il confronto continuo sulle diverse questioni politiche, mosso sempre da presupposti paritari. ANNA KULISCIOFF E LA QUESTIONE FEMMINILE La stessa vicenda biografica di Anna Kuliscioff è una testimonianza del suo impegno emancipazionista: ne sono prove inconfutabili la laurea, le unioni anticonvenzionali con Costa e con Turati, la figlia nata fuori dal matrimonio, la professione di medico, l attività politica. Non mancarono anche suoi importanti contributi teorici alla causa delle donne. Nel 1890, al Circolo filologico di Milano, Anna tenne una celebre conferenza intitolata «Il monopolio dell uomo , nella quale analizzava i temi principali della questione femminile. Partendo da un analisi storica, dimostrava le origini della subalternità delle donne, denunciava i privilegi maschili ed esprimeva le proprie convinzioni sul ruolo della donna nella società contemporanea. Anna vedeva l istruzione e il lavoro fuori dalle mura domestiche come tappe ineludibili del percorso emancipazionista; rifletteva su alcune questioni come i cambiamenti che stavano avvenendo nella famiglia, si interrogava sul modo di concepire la maternità, valutava infine il ruolo della religione cristiana, che riteneva responsabile della condizione di subalternità femminile e di avere legittimato nel tempo la «prepotenza del sesso dominante . Un altra testimonianza del suo impegno femminista fu la redazione di un progetto di legge sul lavoro delle donne e dei minori. Tale progetto era stato presentato in parlamento e venne ripreso, anche se in modo riduttivo, dalla legge Carcano del 1902. Questa legge prevedeva per le donne un massimo di dodici ore di lavoro giornaliero (con una pausa di due ore) e il congedo di maternità, anche se non retribuito, di quattro settimane dopo il parto. PARIT DI GENERE 8 LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA 10 RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE I partecipanti al X Congresso del Partito Socialista Italiano, 1908. Tra questi, Filippo Turati e Anna Kuliscioff (seduti, secondo e terza da sinistra.) Il movimento emancipazionista si divise sull importanza di questo risultato e diverse furono le voci critiche nei confronti di questa legislazione protettiva: una legge declinata solo al femminile rappresentava un implicito riconoscimento della posizione di minorità delle donne e ne minava la presenza nelle fabbriche, rafforzando l idea che il vero ruolo della donna fosse all interno della famiglia. Anna, infastidita da queste dichiarazioni da parte di coloro che considerava femministe borghesi , affermò che la sua intenzione era di occuparsi delle donne in quanto lavoratrici sfruttate e afflitte da malattie professionali, come aveva constatato nell esercizio della professione medica. Quanto ai timori che in conseguenza di questa legge le donne venissero mandate a casa, rispose che l esperienza di altri paesi europei dimostrava come questo pericolo non avesse alcuna base concreta. VERSO IL DIRITTO DI VOTO: TAPPE E MOVIMENTI EMANCIPAZIONISTI Per inquadrare meglio la figura e l opera di Anna Kuliscioff è opportuno dare uno sguardo complessivo alla storia delle battaglie femminili nel nostro paese. Negli anni successivi alla formazione del Regno d Italia (1861), la questione del suffragio femminile era stata discussa in più occasioni in parlamento. Lo Statuto Albertino del 1848 e le legislazioni successive del 1852 e del 1882 avevano negato esplicitamente il voto delle donne per le elezioni amministrative mentre non lo escludevano per quelle politiche. Nell Italia preunitaria, in Toscana e nel Lombardo-Veneto alcune pochissime donne possidenti avevano avuto modo di esercitare il diritto di 47

Percorsi di educazione civica
Percorsi di educazione civica
Storia Triennio